Roma (NEV), 4 febbraio 2020 – “Il dialogo fra lo Stato e le diverse confessioni religiose dovrebbe articolarsi in una doppia direzione. Da un lato, bisognerebbe che le istituzioni creassero un tavolo di consultazione permanente, anche con chi non ha ancora un’intesa con lo Stato. Dall’altro, i comuni, le circoscrizioni, i quartieri, dovrebbero assicurare luoghi gratuiti per il dialogo interculturale e interreligioso, sostenendo inoltre programmi di formazione in tutte le scuole di ogni ordine e grado”. È questa l’opinione del pastore valdese Pawel Gajewski, che ha rappresentato la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) in occasione del convegno “Ruolo e prospettive del dialogo interreligioso in un’Italia che cambia”, svoltosi ieri a Roma nell’ambito della X Settimana per l’armonia tra le fedi.
Il pastore Gajewski ha illustrato le attività della FCEI e i suoi scopi, fra cui ci sono quelli di vigilare sul rispetto dei fondamentali diritti di libertà e uguaglianza, sulla tutela del principio di laicità dello Stato, in un quadro di valorizzazione del pluralismo come risorsa democratica, e di offrire i propri servizi e la propria assistenza, non solo alle chiese evangeliche federate e non federate, ma anche ad altri organismi religiosi, sulla base di apposite convenzioni, come indicato nell’articolo 2 dello Statuto.
“Il dialogo fra lo Stato e le confessioni religiose non dovrebbe essere un programma di governo, ma una buona prassi stabile, come ad esempio accade per la Consulta delle religioni di Roma, che ha proseguito il suo lavoro praticamente senza alcun sostegno. Il Ministero dell’Interno potrebbe fare molto su questo piano, anche a livello territoriale, con il coinvolgimento delle prefetture o di altri organi istituzionali”.
Il convegno, promosso dal Tavolo Interreligioso di Roma in collaborazione con la Fondazione Maitreya – istituto di cultura buddhista e il Municipio di Roma I Centro, ha visto la partecipazione di rappresentanti delle diverse comunità religiose fra cui Maria Angela Falà, presidente Tavolo interreligioso di Roma, Jayendranatha Franco Di Maria, presidente dell’Unione induista italiana – Sanatana Dharma Samgha, Noemi Di Segni, presidente Unione delle comunità ebraiche italiane (UCEI), Elena Seishin Viviani, vice presidente dell’Unione buddhista italiana (UBI), Barbara Ghiringhelli, dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana (UNEDI), Gabriel Ioniță, della Diocesi ortodossa romena in Italia, Abdellah Redouane, Segretario generale del Centro culturale islamico d’Italia, Saverio Scuccimarri, pastore della Chiesa cristiana avventista del 7° giorno, Marta Bonomo, ministro di culto dell’Istituto buddista italiano Soka Gakkai.
Fra i temi delle tre sessioni del convegno, il dialogo interreligioso, le buone pratiche e le criticità nel rapporto con le istituzioni, le intese, i luoghi di culto, lo stato della libertà religiosa in Italia, il pluralismo religioso nell’informazione e i pregiudizi.