Roma (NEV), 10 marzo 2020 – Il segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM) Martin Junge si dice “angosciato” per le “scene sconvolgenti ai confini tra Turchia e Unione Europea, in particolare in Grecia, dove le persone provenienti dalla Siria e da altre parti del mondo vengono trattate in modo disumano e sono lasciate in un limbo insopportabile”.
Il leader luterano, ha scritto una lettera ai capi di Stato dell’UE ricordando loro gli obblighi e le responsabilità della Convenzione di Ginevra sui rifugiati.
Junge si rivolge ai capi di stato UE come leader di “una comunione globale di chiese profondamente impegnate nella protezione dei rifugiati come chiamata della nostra fede” e afferma che la recente decisione dell’Europa di dichiarare chiuse le proprie frontiere, “senza nemmeno tentare di stabilire quali siano i bisogni di protezione di coloro che si trovano alla frontiera, è inaccettabile” alla luce degli obblighi di questi Stati di proteggere le persone in cerca di rifugio.
Nella lettera, il leader luterano ricorda ai capi di Stato europei che la Convenzione di Ginevra sui rifugiati è “una pietra angolare delle basi morali che guidano la risposta della comunità degli Stati nel suo obbligo di proteggere i rifugiati”. Ricorda che la Convenzione è stata redatta all’indomani della seconda guerra mondiale, quando circa cinquanta milioni di persone, la maggior parte delle quali europee, erano in viaggio alla ricerca di una protezione urgente.
La Convenzione e i suoi protocolli, continua Junge, “sono testi vincolanti di diritto internazionale” e, insiste, sono “ancora validi e sono importanti come lo erano dopo la seconda guerra mondiale”. Ricordando le radici cristiane e i “valori di compassione e di cura per la sofferenza” che sono alla base degli Stati membri dell’UE, Junge dice: “Vi prego urgentemente di continuare a tenere presenti questi valori mentre cercate di affrontare le situazioni che, come è noto, sono difficili da affrontare”.
Infine, il leader luterano ricorda ai capi di Stato dell’UE che “i rifugiati perdono molte cose quando fuggono, ma mai i loro diritti umani”. La FLM e le chiese che ne fanno parte in tutto il mondo, aggiunge, “sono pronte a contribuire per trovare una risposta che oggi tutti attendono”.