Roma (NEV), 17 marzo 2020 – Prosegue il viaggio dell’Agenzia NEV – Notizie evangeliche per raccontare come le chiese stanno affrontando l’emergenza Coronavirus. Oggi abbiamo incontrato la pastora Kirsten Thiele della Chiesa evangelica luterana (CELI) di Napoli.
I pastori e le pastore della CELI sin dall’inizio della quarentana stanno accompagnando vi accompagneranno i membri della comunità con riflessioni, racconti biblici, preghiere, osservazioni e testimonianze prese dal loro personale ambiente di vita.
Come è la situazione a Napoli in questo momento?
C’è una una quiete assoluta, che ci appare molto strana. Siamo abituati ad una città piena di suoni e rumori, dai motorini ai richiami delle gente in strada e adesso siamo circondati dal silenzio. Devo dire che c’è un comportamento molto disciplinato, le persone escono poco e mantengono la distanza di sicurezza.
Come state vivendo questo momento di pausa e come vi state organizzando?
E’ già una settimana che sia io che i colleghi, stiamo proponendo meditazioni sulla parola che poi rendiamo disponibili attraverso la rete: sia su Facebook, che sul nostro sito, ma che inviamo anche ai membri della comunità attraverso le email e whatsapp. Non abbiamo mai smesso di lavorare ma avendo più tempo libero sto anche riuscendo a sentire telefonicamente alcuni membri della comunità. Anche la mia vita familiare è del tutto riorganizzata anche perché ho a casa tutto il giorno due ragazzi; ci siamo organizzati per fare dei giochi da tavolo e per fortuna abbiamo un bellissimo giardino che è un grande aiuto….
Che significato ha per lei essere una pastora in questo momento?
Mi rendo conto, anche dalle reazioni ai miei messaggi e alle telefonate, che le persone stanno vivendo un momento di grande incertezza e fragilità e hanno bisogno di sostegno, fiducia, calma. Ho notato che molte coppie e famiglie non sono abituate a vivere insieme e stanno attraversando un momento di grande difficoltà in cui c’è bisogno di un accompagnamento.
Non voglio sminuire il pericolo pericolo che stiamo attraversando ma nel sostegno spirituale che cerco di offrire mi sforzo di trovare un messaggio positivo da trasmettere, un’indicazione su come pensare e vivere questo tempo che in maniera inaspettata ci ha fatto trovare spazi nuovi nella nostra vita. E poi credo sia importante ricordare sempre che la nostra famiglia, la difficoltà che stiamo affrontando, non sono il centro del mondo, che non dobbiamo concentrarci esclusivamente su noi stessi ma guardare a tante altre situazioni difficili che rischiano di essere dimenticate in questo momento, ad esempio tutta la situazione che stanno vivendo i migranti al confine con l’Europa.
Dove si trova Dio, in tutto questo?
Io credo che Dio, come sempre, si trova nella persona che mi sta accanto. Credo che ci accompagni e resti vicino aiutandoci ad aprire gli occhi.
La Parola è centrale nella vita dei protestanti. Ci consigli qualcosa da leggere che ci aiuti ad attraversare questo tempo di turbamento?
Il mio primo libro è la Bibbia ma consiglio per queste giornate “Un giorno, una Parola” e “Come pregare” di Jörg Zink una vera miniera di meditazioni e consigli.