Consiglio ecumenico delle chiese. Lavarsi le mani non è facile per tutti

Epidemia coronavirus, cambiamenti climatici e disuguaglianze nell’accesso all’acqua. Un messaggio dell’organismo mondiale nella Giornata dell'acqua

Foto Albin Hillert - CEC

Roma (NEV), 24 marzo 2020 – In una riflessione divulgata per la Giornata mondiale dell’acqua, osservata il 22 marzo, il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) pone l’accento sull’importanza del lavaggio delle mani durante la pandemia del coronavirus.

Milioni di persone, in particolare i bambini, non hanno la possibilità di lavarsi le mani perché non hanno un accesso adeguato all’acqua potabile e pulita da bere, figuriamoci per lavarsi le mani.

“Riesci a immaginare quanto sia difficile lavarsi le mani senza un rubinetto a casa o a scuola? Ma questa è la realtà per milioni di bambini in tutto il mondo” si legge nel documento.

Scritta da Dinesh Suna, coordinatore della Rete ecumenica per l’acqua del CEC (Ecumenical Water Network – EWN), la riflessione esplora in modo ampio il tema dell’acqua, dei cambiamenti climatici, l’importanza di gestire clima e acqua in modo più coordinato e sostenibile. Nelle nazioni delle isole del Pacifico, da cui è partita la campagna quaresimale “Sette settimane per l’acqua”, centinaia di villaggi sono costretti a evacuare a causa dell’impatto dei cambiamenti climatici che provocano l’innalzamento del livello del mare. “Molte persone hanno perso le loro terre e, con esse, i loro ricordi e le loro radici”, osserva Suna.

La riflessione è stata pubblicata nell’ambito della campagna di Quaresima “Sette settimane per l’acqua” promossa dal CEC e dall’EWN.