Roma (NEV), 25 marzo 2020 – Anche il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e la Conferenza delle chiese europee (KEK) hanno aderito all’appello lanciato da papa Francesco domenica scorsa al termine dell’Angelus affinché nella giornata di oggi, mercoledì 25 marzo, a mezzogiorno, i cristiani recitino insieme il Padre nostro.
Il segretario generale del CEC, Olav Fykse Tveit, ha rilanciato l’invito a tutte le Chiese che fanno parte dell’organismo ecumenico che in tutto il mondo alla stessa ora e secondo il fuso orario, abbia luogo la preghiera congiunta.
Anche la KEK, attraverso il proprio presidente Christian Krieger e il segretario generale Jørgen Skov Sørensen, ha inviato l’appello alle proprie chiese membro.
Il decano della Chiesa evangelica luterana in Italia, Heiner Bludau, ha invitato i luterani ad unirsi alla preghiera globale : “Il padre nostro – ha detto – è la preghiera ecumenica per eccellenza. Possiamo trovare una base per agire insieme come cristiani soltanto se insieme ci rivolgiamo a Dio”.
Anche l’Unione Battista si unisce all’iniziativa ecumenica, “invitando le proprie chiese a riunirsi idealmente in preghiera e recitando il Padre Nostro”.
Il Comitato permanente dell’Opera per le Chiese Evangeliche Metodiste in Italia (OPCEMI) e la Tavola Valdese hanno espresso condivisione “per ogni iniziativa che rafforzi, in questo momento di profondo dolore, smarrimento, paura, il sentimento di unione dei cristiani nella preghiera, privata o pubblica” ravvisando nella condivisione della preghiera “un segno potente della comune partecipazione alla dimensione universale del popolo di Dio e di cura per tutti gli uomini e le donne che Egli ama”.