Roma (NEV), 31 marzo 2020 – Mentre la pandemia del Coronavirus continua a diffondersi in tutto il mondo, la Federazione luterana mondiale (FLM) chiede una risposta rapida, adeguata e inclusiva che protegga i diritti umani di tutti e garantisca il soddisfacimento dei bisogni dei più vulnerabili – rifugiati, senzatetto, disabili, poveri, donne, bambine e bambini esposti alla discriminazione e alla violenza.
“La limitata e, in molti casi, completa mancanza di acqua, di servizi igienici e di un adeguato riparo per le persone nei campi profughi e negli insediamenti informali li espone pericolosamente” si legge in una presa di posizione del 30 marzo della FLM che raccoglie 148 chiese della tradizione luterana, che rappresentano oltre 75 milioni di cristiani in 99 Paesi.
La FLM, attraverso il suo braccio umanitario, World Service, è già impegnata in azioni a livello globale, regionale e nazionale.
L’invito che la Federazione rivolge alla comunità internazionale è a garantire che chi si occupa di emergenza umanitaria possa accedere in sicurezza ai Paesi e alle regioni in cui è necessaria una risposta di emergenza al COVID-19, a stanziare nuovi e ulteriori fondi per arrestare la diffusione e mitigare gli effetti socio-economici della pandemia nonché ad abolire le attuali sanzioni politiche ed economiche nei confronti di paesi come Iran, Venezuela, Cuba, Cuba, Zimbabwe, Siria, Palestina e altri la cui situazione nazionale li rende particolarmente vulnerabili.
Alla società civile si chiede di vigilare affinché gli aiuti siano forniti senza discriminazioni e che siano incluse le popolazioni più vulnerabili in ogni contesto.
Invita infine sue chiese membro a continuare a stare insieme nella solidarietà e nella preghiera, a contrastare la disinformazione e la paura icon la corretta informazione e a fornire una guida teologica che affermi e protegga l’integrità della vita umana e incoraggi il discernimento critico, la resilienza della comunità, la solidarietà sociale e il realismo della speranza.
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