Debito e colpa. Su Avvenire il dibattito tra Vogel e Bruni

Lothar Vogel, storico del cristianesimo presso la Facoltà valdese di teologia, interviene su Avvenire in merito alle riflessioni di Luigino Bruni sul legame tra debito e colpa

Roma (NEV), 10 aprile 2020 – Lothar Vogel, storico del cristianesimo presso la Facoltà valdese di teologia, interviene su Avvenire in merito alle riflessioni di Luigino Bruni sul legame tra debito e colpa nelle lingue germaniche e nell’”umanesimo protestante” del 31 marzo scorso.

“Da tedesco di madrelingua osservo che non ho mai sentito un legame essenziale tra ‘colpa’ e ‘debito’; per me sono due cose diverse che a volte si sovrappongono. Vorrei mettere in guardia, dunque, da un passaggio troppo rapido dall’etimologia alla mentalità” rileva Vogel in risposta a Bruni che sottolineava “lo strettissimo rapporto che nella lingua tedesca esiste tra ‘debito’ e ‘colpa’, al punto di essere la stessa parola: Schuld” e facendo da questo derivare “una mentalità (anche inconsciamente) protestante induce i Paesi a nord delle Alpi a identificare ‘colpa’ ( Schuld) con ‘debito’ ( Schulden), insistendo di conseguenza sulla disciplina di bilancio anche nelle circostanze attuali”. 

“Prima di avviarsi alla giustissima esortazione finale, – dice Vogel – Bruni esorta (soltanto) i ‘Paesi nordici’ a disimparare i loro (pre)concetti, adducendo come precedente storico l’abbandono del linguaggio nazista e fascista dopo la Seconda guerra mondiale. È questo l’elemento che mi porta a entrare in una discussione che potrebbe sembrare astratta”. 

“Quotidianamente – prosegue lo storico del cristianesimo valdese – sono in cerca di un linguaggio che possa dire ‘colpa’ senza schiacciare le persone, ma in modo che si possano risollevare e convertire, un linguaggio che ricucia gli strappi senza offendere le vittime e senza annientare chi ha fatto male. Resta la mia bussola – conclude – la croce di Cristo, paradigma di ingiustizia subita e al tempo stesso di assunzione di colpa, al posto dei tanti modi di identificare capri espiatori per esternalizzare le responsabilità” ribadendo la sua convinzione a parlarsi anche in tempi difficili.

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