Luis Sepúlveda. Il narratore dell’ecologia e del compañerismo

Lo scrittore cileno è morto ieri, in Spagna, a 70 anni, a causa del Covid19

Roma (NEV), 17 aprile 2020 – “Senza voler mettere ‘bandierine cristiane’, nel giorno della morte dello scrittore Luis Sepúlveda, leggiamo insieme una pagina di “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” in chiave evangelica: l’accoglienza e l’aiuto del prossimo nel rispetto della sua identità”.

E’ partita da un brano del celebre libro “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” la riflessione biblica di ieri della Chiesa valdese di Palermo, curata dal pastore Peter Ciaccio e centrata sul tema dell’accoglienza del prossimo senza chiedere niente in cambio e dell’accettazione dell’altro senza chiedergli di cambiare: “Il modo più efficace di amare il prossimo”, ha detto il pastore Ciaccio. “Oggi troppo spesso quando si parla di accoglienza e relazione quello che ci dà fastidio del prossimo è proprio la sua diversità” ha continuato il pastore.

Ha avuto risonanza mondiale la notizia di ieri mattina della morte per coronavirus dello scrittore cileno Luis Sepúlveda che era ricoverato da più di mese nell’Ospedale di Oviedo. Una vita, la sua, segnata dalla passione per la letteratura e da una militanza mai banale che lo ha portato, giovanissimo, a fare parte della guardia personale di Salvador Allende e a vivere sulla propria pelle le vicende legate alla dittatura di Pinochet.

Il successo è arrivato per lui con il romanzo “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, una novella “ecologista” ambientata in Ecuador dove lo scrittore visse parte del suo esilio.

“Con gli occhi annebbiati dalle lacrime e dalla pioggia, spinse il corpo dell’animale fino

alla riva del fiume, e le acque se lo portarono via, verso l’interno della foresta,

fino ai territori mai profanati dall’uomo bianco,

fino all’incontro col Rio delle Amazzoni,

verso le rapide dove sarebbe stato squarciato da pugnali di pietra,

in salvo per sempre dalle bestie indegne”.

Con “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” raggiunse il grande pubblico; una favola in cui si intrecciano la preoccupazione per l’ambiente e l’importanza della solidarietà e del “compañerismo” come forma di appartenenza alla famiglia umana. 

Nella sua grande produzione appare anche un volume edito nel 2013 dalla casa editrice Claudiana, Il funerale di Neruda, scritto insieme a Renzo Sicco, direttore artistico della compagnia Assemblea Teatro,in occasione del 40° anniversario della morte del grande poeta cileno. E Sicco, sul sito della compagnia scrive: “Luis non c’è più. Molti mi chiedono di scrivere, ma non ci riesco: mi si riempiono gli occhi di lacrime e sopraggiunge il silenzio”.