Roma (NEV), 22 aprile 2020 – Oggi, 22 aprile, è la Giornata della Terra. Questa ricorrenza, dovrebbe celebrare l’ambiente e la salvaguardia del nostro pianeta Terra, cade quest’anno durante la pandemia di corovirus che ha colpito il mondo e ha spinto molti ad interrogarsi sulle correlazioni tra l’epidemia e lo stato del pianeta. Si moltiplicano gli appelli e le prese di posizione per salvare il nostro pianeta.
Ne abbiamo parlato con Antonella Visintin, coordinatrice della Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).
“Il Circolo polare artico ha perso il 35% della superficie e il 65% del volume ha detto – Visintin -. Questo dato, da solo, non ha bisogno di commenti ulteriori ma di azioni immediate, azioni di resistenza”.
La coordinatrice della GLAM, da anni impegnata nelle azioni per l’ambiente sia a livello locale che globale, chiede di promuovere contestualmente a queste celebrazioni impegni concreti immediati nelle sedi istituzionali e nelle scelte di vita quotidiana.
“Tra 10 anni saremo 10 miliardi di umani su questo pianeta. Anche la proposta di sfamare questa moltitudine con insetti fa ricadere il problema dell’alimentazione sul pianeta, sempre con la logica di sottrarre risorse all’ecosistema ed alle altre specie” ha detto Visintin che ha proseguito interrogandosi anche sul fiorire di richiami a non tornare ai livelli di sfruttamento del pianeta pre lockdown: “Quello che vedo è un grande desiderio di ripresa che si radicalizza nella domanda di più privato, senza vincoli di responsabilità verso la vita umana e quella del pianeta. Un esempio? I grandi gruppi industriali che si getteranno nella produzione per recuperare i margini di accumulazione prodotti dallo stop forzato legato al coronavirus” ha detto.
“E’ bene continuare a piantare alberi – ha proseguito Visintin – ma bisognerebbe anche fermare la deforestazione; è bene chiedere l’incremento della mobilità ciclabile ma questo deve essere messo in relazione allo stop delle auto private. Chi sta investendo nel trasporto pubblico sicuro per la fase 2? Di fronte alla mancanza di investimenti e di messa in sicurezza dei mezzi pubblici i cittadini e le cittadine sceglieranno l’auto privata. E poi potremmo da subito restituire alle specie selvatiche porzioni di terra come abbiamo fatto forzatamente in questi giorni” ha detto.
“Il gas si candida ad essere l’energia del futuro associata alle rinnovabili che da sole non possono reggere il nostro modello di sviluppo a cui i popoli e i governi di fatto affidano le sorti della Terra. Alla fine di questa giornata quali impegni avremo preso da domani mattina?” si domanda la coordinatrice della GLAM.
Visintin ha anche ricordato il documento “La post normalità distanziata” prodotto dalla GLAM e nel quale ci si interroga sulla riorganizzazione dei tempi e dei modi di lavoro e di fruizione dello spazio pubblico quando la fase emergenziale sarà archiviata e suggerisce quali potrebbero essere le azioni da mettere in campo nella fase di riapertura graduale delle attività.