Roma (NEV), 18 maggio 2020 – Lo stop forzato alle attività, formali e informali, ha messo in crisi molte famiglie italiane. A Napoli, nei quartieri spagnoli, dove la Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI) è presente da lungo tempo la pandemia ha notevolmente aggravato il circolo della povertà, e dell’esclusione sociale.
La zona ospita giovani vulnerabili e disoccupati, italiani e immigrati, alla ricerca di un lavoro formale o di opportunità di guadagno nel mercato nero.
La maggior parte dei rifugi per i senzatetto, dei centri di accoglienza e delle mense per i poveri sono stati chiusi a causa delle severe restrizioni della quarantena e il numero di persone che dipendono dagli aiuti alimentari in città è aumentato vertiginosamente. La CELI ha collaborato per tutta la durata della quarantena con enti di beneficenza cattolici locali e organizzazioni no profit per sostenere i più bisognosi.
Con l’associazione benefica “Angeli di Strada Villanova” la CELI si è impegnata a sostenere una delle poche mense per i poveri rimaste aperte a Napoli durante il periodo di quarantena, fornendo prodotti alimentari, in particolare latticini, per il centro gestito dalle suore cattoliche di San Vincenzo de’ Paoli.
La collaborazione della CELI con l’Associazione Quartieri Spagnoli (AQS) viene da lontano, e si concretizza in due progetti educativi per aiutare giovani uomini e donne a uscire dal ciclo della povertà e della disoccupazione. A due gruppi di bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni vengono offerti due sessioni settimanali di allenamento di calcio, durante le quali non solo migliorano le loro capacità sportive, ma imparano anche l’autodisciplina, il rispetto per gli altri e la risoluzione dei conflitti. La maggior parte dei bambini di questa zona della città lascia la scuola a 13 o 14 anni con poche ambizioni e poche prospettive di un’occupazione legale a lungo termine. La coordinatrice del progetto, Caroline von der Tann dice che l’allenamento di calcio con un allenatore e un tutor esperto può insegnare valori come il lavoro di squadra, l’autostima e l’impegno. “L’esercizio fisico è importante perché altrimenti si corre il rischio di stare seduti a casa tutto il giorno a guardare la TV e mangiare cibo spazzatura”, dice. “Ma qui i ragazzi imparano anche ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni e a fare scelte di vita migliori”, aggiunge.
Durante la quarantena, nell’impossibilità di svolgere queste attività, la chiesa ha sostenuto le famiglie di alcuni di questi bambini fornendo buoni per il cibo e altri beni di prima necessità.
“Una donna mi ha detto che lavorava come donna delle pulizie, ma è stata mandata via all’inizio della crisi e non aveva soldi per l’affitto. Aveva una figlia disabile, un figlio che era stato in prigione e un marito che aveva perso il suo magro reddito come venditore ambulante” racconta ancora von der Tann.
Nell’ambito della più ampia iniziativa “Effetto Farfalla”, la sua chiesa ha anche ideato un progetto che offre tutoraggio individuale ad alcuni degli adolescenti iscritti a queste sessioni di formazione. Genitori, insegnanti e professionisti dei servizi sociali lavoreranno insieme a Von der Tann per elaborare piani personalizzati che identifichino i problemi e fissino obiettivi specifici e raggiungibili per gli studenti.
“La CELI ha accettato di finanziare questo progetto ed eravamo in procinto di identificare gli studenti quando l’emergenza del Coronavirus ha colpito”, spiega Von der Tann. Abbiamo cercato di mantenere i contatti e il sostegno finanziario per queste famiglie e speriamo di riprendere al più presto le attività”.