No mafie. Ricordare il magistrato Giovanni Falcone e tutte le vittime

Nella ricorrenza della strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, diverse iniziative in tutta Italia accendono i riflettori sulle stragi di mafia e su quanto ancora c’è da fare per la giustizia

23 maggio 2019. Operatori e ospiti della Casa dei mirti, una delle strutture del Centro diaconale La Noce, ricordano la strage di Capaci. Immagine d'archivio

Roma (NEV), 23 maggio 2020 – 23 maggio 1992. Strage di Capaci. Il magistrato Giovanni Falcone e sua moglie Francesca Morvillo, insieme agli agenti della scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro, vengono uccisi dalla mafia. Sempre nel 1992, per la precisione il 19 luglio, la mafia uccideva in via Mariano D’Amelio a Palermo anche il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino CatalanoEmanuela Loi, Vincenzo Li MuliWalter Eddie Cosina e Claudio Traina).

Da diversi anni il 23 maggio è considerato il “giorno della legalità” e si ricordano Falcone e Borsellino. Di pari passo con il 21 marzo, Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie (istituita ufficialmente nella data in cui l’Associazione “Libera” celebra da anni la memoria delle vittime di mafia), questa ricorrenza vuole essere uno dei momenti collettivi di riflessione e di attenzione sulle mafie.

Molte le iniziative di commemorazione in Italia, in televisione, sul web, attraverso iniziative e momenti dedicati all’approfondimento e al ricordo di quanti hanno perso la vita a causa del loro servizio per la giustizia e contro tutte le mafie.

“Sia oggi più forte e determinato l’impegno di chi oppone alle mafie, quelle economiche e sociali, quelle dei comportamenti quotidiani, quelle del potere esercitato a forza di privilegi e sopraffazione, la forza ed il coraggio della ragione e della passione per gli altri” si legge sulla pagina Facebook del Servizio cristiano di Riesi. Il Servizio cristiano fu ideato dal pastore valdese Tullio Vinay. Costruito a partire dal 1963 nell’entroterra siciliano, in provincia di Caltanissetta, per contrastare mafia, povertà e analfabetismo attraverso istruzione, servizi per la salute e per lo sviluppo economico, è tutt’oggi un punto di riferimento per il territorio con un respiro internazionale, grazie ai volontari e ai sostenitori da tutto il mondo.

Il manifesto fatto affiggere dalla chiesa valdese di Palermo dopo la strage di Ciaculli

L’impegno delle chiese protestanti contro le mafie si è espresso con parole e azioni fin dagli anni ‘60. Per fare un altro esempio, ricordiamo il pastore Pietro Valdo Panascia (1927-2007). Coraggioso testimone di fede e di impegno sociale, fonda il Centro diaconale nel quartiere La Noce, a Palermo. Insieme alla comunità della chiesa valdese, fu lui ad affiggere il manifesto che ricordava il comandamento ‘non uccidere’ all’indomani del 30 giugno del 1963, quando nella strage di Ciaculli, borgata agricola di Palermo, furono uccisi cinque carabinieri e due militari dell’esercito, fatto che scosse l’opinione pubblica in tutta Italia. All’epoca, fu l’unica risposta cristiana contro la mafia. Il manifesto, tuttora conservato nella chiesa valdese di Palermo, ammonisce: “è Dio che ordina di non uccidere!”. Un chiaro messaggio rivolto alla mafia e a tutti i suoi complici.

Oggi c’è ancora molto da fare. Lo ricorda la giornalista evangelica Maria Grazia Mazzola con queste parole: “28 anni fa le stragi di mafia: l’Italia degli onesti vuole i nomi dei mandanti. Chi erano le presenze ‘esterne a cosa nostra’?”

Alle 17.58, come ogni anno, ma stavolta senza la partecipazione dei cittadini a causa dell’emergenza coronavirus, ci sarà il tradizionale momento del “Silenzio” sotto l’Albero Falcone suonato da un trombettista della Polizia di Stato, davanti alla casa di Falcone, dove si trova la magnolia sempreverde, simbolo di riscatto.

Il Ministero dell’Istruzione e la Fondazione Falcone racconteranno questo 23 maggio sui canali social attraverso gli hasthag #23maggio2020, #PalermoChiamaItalia #FondazioneFalcone e #ilcoraggiodiognigiorno.  Per ulteriori informazioni e dettagli sul programma è possibile consultare la pagina www.fondazionefalcone.it.