Roma (NEV), 7 giugno 2020 – “‘L’impossibile preghiera’ di Jacques Ellul è uno di quei libri con i quali si combatte. Perché chiama le cose con il loro nome, perché fa a pezzi stereotipi e fomenta dubbi. Perché, a volte, sembra uno specchio che riflette immagini di noi che vorremmo tener fuori dalla nostra vista, e al tempo stesso accompagna a farsele, quelle domande che non vorremmo sentire” dichiara la pastora Elisabetta Ribet, teologa e ricercatrice presso la Facoltà di Teologia protestante dell’Università di Strasburgo, all’indomani dell’uscita del volume edito da GBU “L’impossibile preghiera”, di cui è curatrice e traduttrice.
“Come dice Frédéric Rognon, mio direttore di tesi e tra i massimi esperti di Jacques Ellul – continua Ribet – è un libro che non lascia indifferenti”.
Questi sono alcuni dei motivi per leggere questo libro: “E poi Ellul, in sé – aggiunge la studiosa –. Un autore, teologo, giurista e sociologo, fuori dal coro, a tratti prepotente, a tratti visionario. Una voce, e un discorso, da non mettere in disparte”.
“Lo sviluppo inarrestabile della tecnica che Jacques Ellul prevedeva già negli anni ’70 si è enormemente amplificato. Il riflusso della pratica della preghiera va collegato a questo vero e proprio rullo compressore che aspira le nostre esistenze e le trascina in una permanente accelerazione. Come si può pregare, quando il lavoro occupa così tanto spazio, quando le nuove tecnologie si impongono, quando il rumore non cessa mai, ed ogni occasione di vero silenzio è impossibile da sperimentare? Pregare è diventato letteralmente ‘impossibile’ – si legge nella presentazione del volume –. Eppure abbiamo ricevuto un ‘comandamento’: «Vegliate e pregate».
«La preghiera è infatti il comandamento che mi è stato donato da Dio nella sua misericordia per colmare il vuoto del mio cuore e della mia vita. … La preghiera è la trama ininterrotta sulla quale viene a fissarsi il ricamo delle mie occupazioni, delle mie decisioni, dei miei sentimenti, delle mie azioni»
Amica lettrice, amico lettore, hai tra le mani un testo esplosivo: coraggio, sfoglialo! Non ne uscirai indenne e la tua preghiera non sarà mai più la stessa (dall’Introduzione)”.
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Il volume si apre con una prefazione di Rognon, professore della Facoltà di Teologia protestante presso l’Università di Strasburgo, e un’introduzione della stessa Elisabetta Ribet.
Seguono 5 sezioni con diversi capitoli (Visioni intime e rassicuranti della preghiera; Immagini della preghiera – Fragili fondamenti; Il fondamento naturale, Il fondamento religioso, La preghiera linguaggio – Tutte le ragioni per non pregare; I motivi sociologici, Le giustificazioni teologiche – La sola ragione per pregare; Il comandamento, L’obbedienza, La libertà – Il combattimento della preghiera; Preghiera nel tempo della derelizione, Il combattimento con Dio, Impegno totale contro Dio, L’atto di speranza e l’impegno per l’essere umano).
Segue la postfazione di Jean–Sébastien Ingrand, responsabile del progetto per la giustizia climatica dell’Unione delle Chiese protestanti dell’Alsazia e della Lorena. Il libro è corredato anche di una bibliografia.
Jacques Ellul (1912–1994) è stato uno dei più importanti teologi e sociologi protestanti del XX secolo del panorama di lingua francese, e non solo. Pensatore originale fu tra i primi a intravedere gli effetti collaterali e preoccupanti dello sviluppo della società tecnologica.