Roma (NEV), 8 giugno 2020 – Si celebra oggi la Giornata degli oceani, istituita dall’Onu nel 1992 in occasione del vertice sull’ambiente di Rio de Janeiro.
Proprio in questa giornata la Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha deciso di presentare il dossier per il Tempo del creato (periodo liturgico che viene celebrato dal 1° settembre al 4 ottobre in un numero crescente di chiese, in Europa e nel mondo) dal titolo “Acque marine, fonte di vita” ispirato al versetto “L’oceano la ricopriva con il suo manto” (Salmo 104,6a).
Il dossier contiene spunti omiletici e meditazioni, liturgie, materiali ed approfondimenti sugli oceani in una prospettiva che “intende spostare lo sguardo dall’antropocentrismo, da un lato al biocentrismo e dall’altro al teocentrismo”, così come è scritto nell’Introduzione.
“Per circa 3 miliardi di persone la biodiversità marina è una risorsa vitale ma per l’appunto una risorsa, alla quale diversi stati e popoli oceanici danno nomi specifici, come i Sami e i popoli scandinavi fanno con la neve. Per loro, il cambiamento climatico ha un impatto diretto con la propria sussistenza. Le acque marine profonde sono ancora oggetto di ‘scoperta’ e sappiamo che essa è sempre seguita, tragicamente, da sistematica colonizzazione e distruzione” si dice nel dossier che denuncia una minore empatia, e quindi un minore rispetto, per le acque salate in comparazione con quello che avviene per le terre emerse e le acque dolci che le attraversano.
Il punto 14 degli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 dell’ONU è dedicato alla salvaguardia degli oceani, i mari e le risorse marine e mette in relazione la conservazione e lo sfruttamento sostenibile degli oceani, dei mari e di tutte le risorse al loro interno, la riduzione dell’inquinamento marino, una gestione sostenibile dell’ecosistema e la protezione dell’ambiente subacqueo con la salvaguardia della salute degli esseri viventi.
Di questo si sarebbe dovuto discutere dal 2 al 6 giugno 2020 a Lisbona nella conferenza dell’ONU sugli oceani revocata a causa della emergenza sanitaria che avrebbe dovuto affrontare il tema delle economie basate sugli oceani particolarmente delle piccole isole, della acidificazione e deossigenazione delle acque, di conservazione e ripristino degli ecosistemi costieri, sostenibilità della pesca, del rapporto tra tali obiettivi e gli altri della agenda 2030.
La scelta della GLAM di dedicare agli oceani l’annuale dossier del Tempo del creato deriva proprio dalla lunga attenzione dell’ONU alla condizione degli oceani.
“Il gemito al creatore della vita che essi contengono è ancora una volta un atto di accusa alla specie umana che i/le cristiani e le chiese sono chiamati ad assumere nella conversione” conclude l’Introduzione.