“Dio sente la voce di suo figlio che non può respirare”

L’Alleanza delle Chiese presbiteriane e riformate in America Latina, nel giorno del suo funerale esprime dolore e rabbia per la morte di George Floyd

Roma (NEV), 10 giugno 2020 – Nel giorno del funerale di George Floyd, l’afroamericano ucciso due settimane fa da un agente di polizia durante un controllo, l’Alleanza delle Chiese presbiteriane e riformate in America Latina (AIPRAL) esprime il suo dolore e la sua rabbia. 

“Questo non è un evento isolato, ma un peccato che sta nella struttura stessa delle nostre società – si legge in una dichiarazione -, ed è tempo di sradicare il razzismo da noi una volta per tutte”. 

“Il razzismo non è assente nelle nostre zone, ed è altrettanto brutale contro i nostri fratelli e sorelle di origine africana, gli indigeni e i migranti – continua il Comitato esecutivo di AIPRAL -. Il razzismo non è un peccato isolato ma è parte essenziale dell’ingiustizia economica e delle visioni gerarchiche che negano che tutti gli esseri umani siano stati creati a immagine e somiglianza di Dio”.

Le chiese della tradizione riformata fanno appello affinché si apprenda “dall’esperienza e dalla visione delle nostre sorelle e dei nostri fratelli in Sudafrica, espressa nella confessione di Belhar, affinché le nostre chiese possano testimoniare un’umanità riconciliata dall’amore e dalla grazia di nostro Signore Gesù Cristo”.

“Come seguaci di Gesù di Nazareth, condanniamo ogni forma di razzismo e ogni discorso che usi il suo vangelo della riconciliazione per giustificarlo.

Come seguaci di Gesù di Nazareth, camminiamo in solidarietà con coloro che soffrono e ci affermiamo in azioni che portano a una riconciliazione autentica e giusta.

Dio sente nel dolore la voce di Abele assassinato, Dio sente nel dolore la voce di suo figlio che non può respirare, Dio sente nel dolore la voce delle sue figlie e dei suoi figli che sono oppressi dall’odio e dalla violenza”, concludono.