Roma (NEV), 1° luglio 2020 – Inizia oggi la presidenza tedesca al Consiglio dell’Unione europea. In un comunicato stampa intitolato “Insieme per la ripresa dell’Europa. Promuovere le capacità civili di pace dell’Unione Europa” la rete ecumenica europea di chiese impegnate per la pace “Church and Peace” chiede misure concrete per un’Europa “forza di pace” e senza armi.
Il comunicato è stato diramato alla vigilia dell’inizio della presidenza tedesca al Consiglio dell’Unione europea, presidenza che decorre dal 1° luglio e proseguirà fino al 31 dicembre 2020.
“Ricordiamo la promessa biblica di Dio di vivere in sicurezza senza armi e chiediamo misure pratiche per rafforzare il ruolo dell’Europa come ‘forza di pace’ – esordisce il testo -. ‘Spezzerò e allontanerò dal paese l’arco, la spada, la guerra, e li farò riposare al sicuro’ (Osea, 2:18). La promessa espressa in questo versetto si applica anche all’intenzione di rendere di nuovo l’Europa più forte, obiettivo che la Germania si è prefissata per la presidenza del Consiglio nel suo programma “Insieme per la ripresa dell’Europa”.
Church and Peace, insieme a molti suoi partner e simpatizzanti in tutta Europa, ha lavorato per decenni per la pace, la riconciliazione, i rifugiati e la giustizia climatica.
“La pandemia di coronavirus ha chiarito a tutti noi che le crisi ci colpiscono tutti, in tutto il mondo – prosegue il comunicato –. Le crisi colpiscono tutti, ma le persone ai margini (anche dell’Europa) sono le più colpite. Le crisi ci colpiscono tutti e la sicurezza comune non può essere garantita con le armi”.
La presidenza del Consiglio tedesco ha una grande responsabilità nel garantire che venga fatto tutto il possibile per “salvaguardare, nei prossimi anni, i mezzi di sussistenza e la sopravvivenza delle generazioni future e dell’intera terra. Considerando che le priorità del prossimo piano finanziario pluriennale dell’UE (2021-2027) devono essere decise entro la fine del 2020, è urgente rafforzare le forze civili di pace”.
La rete di Church and Peace, quindi, ribadisce quanto segue.
Le persone nella nostra rete che sono coinvolte in tutta Europa nella risoluzione non violenta dei conflitti si aspettano che il ministro degli Esteri tedesco non solo agisca secondo le sue intenzioni, annunciato nel novembre 2019, “di fondare un centro di competenza europeo per la gestione civile delle crisi che rafforzi il ruolo dell’Europa come forza di pace”, ma anche l’impegno a sostenere con forza il potenziamento delle missioni civili di pace dell’UE.
Le persone nella nostra rete si aspettano pertanto che la Germania renda “la prevenzione civile delle crisi e la promozione della pace” temi nodali, e garantisca l’attuazione della risoluzione del Parlamento europeo sulla costruzione di competenze UE in materia di prevenzione e mediazione dei conflitti e della sua risoluzione sull’attuazione della Posizione comune del Consiglio che definisce le norme di controllo dell’esportazione di tecnologia e attrezzature militari.
Le persone nella nostra rete che vivono nei paesi dell’ex Jugoslavia e lavorano per la riconciliazione sperano urgentemente in “visti” per tutti – come passo avanti verso tutti i paesi della regione che possono ottenere l’adesione all’UE.
Le persone nella nostra rete che si impegnano nella ricerca e nel soccorso dei rifugiati si aspettano che il diritto umano al salvataggio in mare sia finalmente rispettato.
Coloro che nella nostra rete supportano le persone nei campi profughi alle frontiere dell’Unione Europea, come in Grecia e nei Balcani occidentali, si aspettano che finalmente si applichino a tutti i rifugiati i diritti umani a un alloggio dignitoso e a una procedura di asilo giusta.
Le persone della nostra rete impegnate nella follia della produzione e delle esportazioni di armi si aspettano tagli drastici ai fondi previsti per il Fondo europeo difesa e, invece, un significativo aumento delle risorse finanziarie per la prevenzione civile delle crisi e per il consolidamento della pace, in vista delle sfide sopra menzionate.
Leggi il comunicato stampa integrale in lingua inglese su https://www.church-and-peace.org/it/2020/06/german-eu-council-presidency
Church and Peace raduna oltre 50 comunità, chiese, centri di formazione, agenzie per la pace e movimenti, oltre a singoli membri mennoniti, quaccheri, della chiesa di Brethren, anglicani, battisti, metodisti, luterani, ortodossi, riformati e cattolici romani di 14 paesi europei.
Pochi giorni fa, anche Heinrich Bedford-Strohm e Georg Bätzing, rispettivamente presidenti del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (EKD) e della Conferenza episcopale tedesca, hanno inviato un messaggio congiunto in occasione della presidenza tedesca del Consiglio dell’Unione Europea nel nome della solidarietà, della coesione e del pluralismo, invitando a “un’iniziativa sociale ed ecologica per la creazione di catene di approvvigionamento in linea con i diritti umani” e chiedendo “l’apertura di prospettive per le giovani generazioni e una politica di asilo giusta e solidale, che garantiscano la democrazia e lo stato di diritto in società pluraliste”.
Messaggio ecumenico per presidenza tedesca UE. L’Europa è il futuro
Il comunicato di Church and Peace ha ricevuto l’attenzione della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). La GLAM è da sempre impegnata sui temi del disarmo e della tutela del clima.