Esordisce così Paolo Naso in un editoriale sul settimanale Riforma. Il coordinatore del programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Mediterranean Hope, affronta nel suo articolo i temi del diritto d’asilo, degli impegni internazionali, delle norme “anti-respingimento”, e della necessità di una revisione dei decreti sicurezza, alla luce anche del dossier delle politiche migratorie che, dice Naso, “non ammette dilazioni: benché non faccia notizia, ogni settimana l’Osservatorio di Lampedusa di Mediterranean Hope segnala lo sbarco di almeno un’imbarcazione carica di richiedenti asilo; riprendono i salvataggi in mare e, di nuovo, bisogna attendere giorni perché alle ONG venga assegnato un porto sicuro; lo smantellamento dei sistemi di accoglienza e di protezione voluto da Salvini comincia a produrre i suoi effetti perversi rigettando nell’irregolarità tanti migranti che avevano iniziato un percorso di integrazione. Intanto, la speranza di tanti giovani ‘figli dell’immigrazione’ di essere riconosciuti per quello che già sono, e cioè italiani a tutti gli effetti, sembra ormai definitivamente tradita”.
Paolo Naso conclude con proposte concrete “per una politica delle migrazioni realistica e sostenibile”, in cui “l’unica strada percorribile” passa necessariamente dal “favorire la regolarizzazione di chi rischia di precipitare nell’economia del sommerso; aprire vie regolari, sicure e sostenibili a tutela del diritto d’asilo, nella linea dei ‘corridoi umanitari‘ che la Federazione delle chiese evangeliche e la Comunità di Sant’Egidio sperano possano riprendere tra settembre e ottobre; la determinazione di quote di lavoratori stranieri destinate a settori produttivi alla ricerca di personale; norme flessibili ma rispettose dei contratti e dei diritti dei lavoratori, per i migranti stagionali impegnati in agricoltura”.
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