Roma (NEV), 13 luglio 2020 – In una lettera inviata oggi, 13 luglio, ai leader del G20, il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), la Comunione mondiale delle chiese riformate (CMCR), la Federazione luterana mondiale e il Consiglio per la missione mondiale (CWM) hanno espresso “profonda preoccupazione” per come la pandemia da covid-19 e la relativa crisi economica abbiano continuato a distruggere vite e mezzi di sussistenza in tutto il mondo. “Ad oggi ciò ha provocato oltre mezzo milione di morti, disoccupazione di massa, aumento dei debiti, povertà e disuguaglianza in molte parti del mondo – scrivono i firmatari -. Questo momento ci offre la possibilità senza precedenti di ricostruire insieme un sistema diverso che alimenti la salute, il benessere e la resilienza delle comunità e del pianeta per le generazioni future. Le misure e le politiche post-covid devono essere andare di pari passo con un’azione urgente e ambiziosa per affrontare la crisi climatica”.
Le persone non vogliono tornare semplicemente alla “vecchia normalità”, sottolinea la lettera. “Affinché siano attuati cambiamenti realistici e sostenibili, le discussioni devono anche aver luogo sotto l’egida delle Nazioni Unite, dove vi è ampia partecipazione dei paesi e della società civile – si legge ancora nel testo -. Bisogna stanziare adeguate risorse finanziarie per la salute pubblica e per la protezione sociale di centinaia di milioni di persone, i cui mezzi di sostentamento sono stati decimati a causa della pandemia e delle relative misure di contenimento”.
Nel breve periodo, ciò significa: test a tappeto, fornitura di dispositivi di protezione, assicurazione sanitaria, vaccino accessibile e conveniente, sussidi al reddito di base, assistenza per la disoccupazione e sostegno alle piccole imprese.
Bisogna “Annullare i debiti esterni dei paesi a basso e medio reddito (deleteri anche prima della pandemia), per liberare risorse affinché i governi possano rispondere efficacemente alla pandemia” sollecitano gli organismi religiosi. Serve inoltre “costruire la resilienza e il sostentamento delle persone e delle comunità e attuare una riforma fiscale globale per finanziare la ripresa”.