Tra Covid e crisi strutturali. “Le chiese siano luce di speranza”

Il Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) si è riunito la scorsa settimana e ha ragionato su come le chiese possano agire in un pianeta attraversato da crisi di varia natura

Foto di Evgeni Tcherkasski - Unsplash

Roma (NEV), 28 luglio 2020 – Si è riunito la scorsa settimana, con delle modalità e un focus dettati dalla pandemia di COVID-19, il Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). 

Il Comitato ha espresso preoccupazione e apprensione per le molteplici crisi in corso, ha dibattuto il tema del razzismo e il suo superamento, ha elaborato piani per il 2021 alla luce degli effetti di COVID-19 e ha promesso sostegno e solidarietà alle chiese di tutto il mondo.

Tra i principali temi toccati è tornato sulla riconversione di Santa Sofia in moschea e ha inviato la solidarietà e il sostegno delle chiese del CEC di tutto il mondo al Patriarcato Ecumenico per il suo sforzo di contestare e invertire questa decisione.

Nel suo discorso di apertura, la moderatrice del CEC, Agnes Abuom, si è concentrata su come le chiese possano continuare ad essere luce di speranza e luoghi di informazione durante la pandemia, su come affrontare la violenza sessuale e di genere e ridurre il rischio di violenza contro i bambini, e su come il CEC possa continuare ad usare gli strumenti messi a disposizione da internet per essere presente ed utile nella società.

Tanti i documenti analizzati durante la riunione, da quello sulla “Diaconia ecumenica” sull’opera diaconale delle chiese nel contesto di COVID-19, a quello sul superamento del razzismo “A Concept Paper on Programmatic Initiative on Overcoming Racism, Racial Discrimination and Xenophobia”, una descrizione dettagliata della storia dell’impegno del CEC sul razzismo.

Dal punto di vista dell’impegno internazionale il Comitato esecutivo ha ricevuto e discusso il “Rapporto di valutazione del Centro Inter-Chiesa di Gerusalemme e la risposta della Direzione del CEC” e ha affrontato la discussione sulla necessità di consolidare il lavoro delle diverse iniziative del CEC nella regione del Medio Oriente.

Si è occupato anche del Pellegrinaggio della Giustizia e della Pace con l’Asia come un eccellente esempio di buona pratica portata avanti insieme alle chiese del CEC e alle organizzazioni ecumeniche regionali di giustizia e pace.

Come sempre accade in occasione di queste riunioni il CEC ha elaborato e diramato delle dichiarazioni pubbliche relativamente ad alcune situazioni di crisi.

E’ stata chiesta “profonda solidarietà e preghiere per le chiese della Nigeria”, paese afflitto dalle insurrezioni nel nord-est, e che ha recentemente subito attacchi estremisti anche nel nord-ovest, con la conseguente generazione di “una situazione di insicurezza endemica per molte comunità e per un gran numero di persone”, di un aumento allarmante dell’insicurezza alimentare e della violenza di genere.

Il CEC ha ricordato anche il Libano che, con l’avvento della pandemia e la decennale guerra civile si è visto travolto da un crollo economico e da una paralisi del governo; il comitato esecutivo ha chiesto “urgenti riforme strutturali necessarie per garantire la stabilità, l’unità e la sovranità del Libano”.

Anche Gerusalemme e le lotte delle sue comunità cristiane hanno impegnato il comitato, che ha assicurato pubblicamente alle chiese di Gerusalemme la solidarietà ecumenica e tutti i loro sforzi per assicurare i diritti e la presenza cristiana nella Città Vecchia. 

La risorgente crisi tra Azerbaigian e Armenia è stata affrontata, così come la situazione di Cipro e quella della penisola coreana, le sofferenze delle comunità più vulnerabili in Brasile e l’impegno nel lavoro del movimento ecumenico per l’eliminazione globale delle armi nucleari.

Il comitato esecutivo del CEC ha anche approvato una nuova data per l’undicesima Assemblea del CEC, che si terrà a Karlsruhe, in Germania, dal 31 agosto all’8 settembre 2022. Originariamente previsto per il 2021, l’evento è stato rinviato di un anno a causa della gravità e delle incertezze legate alla pandemia COVID-19.