La Bibbia delle donne. 21 teologhe interrogano i testi sacri

Da poco in libreria La Bibbia delle donne in cui 21 teologhe protestanti e cattoliche francofone propongono una riflessione sulla condizione delle donne nelle chiese  e nella storia

Roma (NEV), 30 luglio 2020 – E’ il 1895, quando un gruppo di donne legate al movimento suffragista statunitense mise per la prima volta in discussione l’interpretazione tradizionale dei testi sacri, che sanciva la subordinazione della donna nei confronti dell’uomo. Dal loro impegno è nata The Woman’s Bible, un’opera da cui prende spunto, a oltre un secolo di distanza, il lavoro di un gruppo di teologhe, pastore e donne consacrate protestanti e cattoliche che si è posto l’obiettivo di una rilettura critica della Bibbia dal punto di vista femminile. 

Edita da Piemme e curata da Élisabeth Parmentier, Pierrette Daviau e Lauriane Savoy, La Bibbia della donne conta, nella sua edizione italiana, sulla prefazione di Letizia Tomassone pastora e teologa valdese, e coordinatrice dei corsi di Studi femministi e di genere presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma.

21 teologhe protestanti e cattoliche francofone affrontano una riflessione sulla condizione delle donne nelle chiese nella storia, a partire da alcuni temi chiave, legati sia al corpo, con i suoi attributi di genere, sia ai ruoli: la bellezza, il pudore, la verginità, la sterilità da un lato; la sottomissione, la responsabilità, la spiritualità dall’altro. 

“Attraverso le loro storie le autrici indagano i simboli femminili del divino e mostrano che la Bibbia contiene un immenso potenziale liberatorio per le donne, ‘un incoraggiamento per arrivare a un’umanità piena e condivisa, scopo della Rivelazione cristiana’” scrive Sara Tourn su riforma.it nell’intervista che ha fatto a Tomassone.

Tanti i temi che vengono affrontati in questa bella intervista che analizza il testo mettendone in evidenza gli aspetti più originali: dalla portata decoloniale della rilettura dei testi biblici che “hanno modellato delle immagini femminili, non solo nella cultura occidentale, ma imponendo dei modelli nelle culture coloniali, stravolgendo completamente quelli che erano loro propri e cancellando l’identità delle donne indigene” ai legami con l’attualità e con il #metoo.

Leggi l’intervista completa su Riforma.