Brasile. I decessi per Covid-10 superano la quota di 100.000

Nel giorno in cui il paese supera i 100.00 morti leader di religioni e spiritualità diverse hanno diramato un documento

Foto di Marília Castelli - Unsplash

Roma (NEV), 13 agosto 2020 – Religioni per la pace il Brasile ha diramato l’8 agosto, data in cui il paese ha superato i 100.000 morti per Covid-19, la Dichiarazione Multi-Religiosa per la Nazione brasiliana, con la firma dei leader religiosi che rappresentano la Conferenza Nazionale dei Vescovi Cattolici (CNBB), il Consiglio Nazionale delle Chiese Cristiane (CONIC), l’Alleanza Cristiana Evangelica (ACEB), l’Alleanza dei Battisti (ABB), la Confederazione Israeliana (CONIB), l’Unione Nazionale Islamica (UNI) e l’Istituto Nazionale di Tradizione e Cultura Afro-Brasiliana (INTECAB).

L’America latina è la regione che conta più casi di contagio, oltre 5,3 milioni, essenzialmente concentrati in Brasile, dove il bilancio dei decessi ha superato la soglia dei 100.00 morti e le infezioni hanno superato i 3.012.412 di casi confermati.

Domingos Alves, coordinatore dell’Health Intelligence Lab alla scuola medica dell’Università di San Paolo ha dichiarato che “se il trend attuale continua dovrebbe raggiungere i 200 mila il 15 o 16 ottobre, ma temo che potrebbe accadere anche prima, perché le curve di contagi e morti probabilmente accelereranno nelle prossime settimane”.

Per l’esperto, la situazione del paese è dovuta in gran parte alle politiche del governo federale che “continua a considerarla una ‘influenza leggera’” e non mette in atto politiche nazionali per combattere l’epidemia. 

Alves ha anche sottolineato che la revoca del lockdown a giugno “era troppo presto, dato l’alto numero di nuovi casi”.

La Dichiarazione Multi-Religiosa per la Nazione brasiliana è un appello comune, nonostante la crisi di gravi proporzioni, a continuare a coltivare la speranza, la solidarietà e la cura di sé, tenendo conto delle raccomandazioni degli esperti di sanità pubblica.  

“Vogliamo affermare con le nostre voci unite che la vita viene sempre prima di tutto e che non possiamo lasciare nessuno indietro… Rappresentiamo religioni e spiritualità diverse e siamo insieme per accogliere tutti in questo momento di vulnerabilità, dolore, disorientamento e sofferenza.  Come leader religiosi, aspetteremo il momento in cui la scienza ci indicherà che possiamo stare insieme e al sicuro.  Fino ad allora, resteremo uniti e protetti nelle nostre case e nei nostri cuori”.  

La dichiarazione si conclude con un appello alla società brasiliana a mobilitarsi per costruire un futuro migliore. 

Inoltre, l’8 agosto, Religioni per la Pace Brasile in collaborazione con il CONIC, l’Istituto di Studi Religiosi (ISER) e Pace e Speranza ha organizzato l’Evento interreligioso “100.000 lamenti” in memoria di coloro che sono morti nella pandemia.  

Il moderatore del Consiglio dei leader religiosi latinoamericani e caraibici – Religioni per la pace, il cardinale Raymundo Damasceno Assis, ha condiviso un messaggio in cui ha espresso la sua solidarietà alle vittime, sottolineando che più che un numero, sono persone, che sono morte forse per la mancanza di politiche di coordinamento e di misure da adottare. 

La veglia si è conclusa con la lettura della Dichiarazione multireligiosa di Flavio Conrado, di Religioni per la Pace in Brasile.