Al via il Sinodo luterano. Incontrarsi di nuovo

Si parlerà di futuro, chiesa digitale e pandemia. In programma anche le elezioni della nuova presidenza e dei membri laici del Concistoro

Ultima riunione del Concistoro prima dell’inizio del Sinodo. Foto CELI

Roma (NEV CS/41), 8 ottobre 2020 – Avrà inizio a Roma venerdì 9 ottobre la 1^ Sessione del XXIII Sinodo della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), con il titolo “Scegliere = Wählen”. In programma le elezioni della Presidenza e dei membri laici del Concistoro. Fra i temi: futuro, chiesa digitale, misure anti-pandemia. Il Sinodo si concluderà domenica 11 ottobre.

Il Sinodo CELI si svolgerà a porte chiuse e in ottemperanza alle norme anti-covid. “Più di quattro quinti dei membri sinodali hanno confermato la loro presenza – scrive la CELI in un comunicato intitolato ‘Incontrarsi di nuovo’ –. Nonostante il programma abbreviato, ci sarà tempo per stabilire la rotta per il futuro. Uno dei temi che ha acquisito importanza, anche a causa della pandemia di coronavirus, è la chiesa digitale”.

Il presidente sinodale uscente, Georg Schedereit, non si è ricandidato. Il suo vice, Wolfgang Prader, ha presentato la sua candidatura, mentre la tesoriera uscente Ingrid Pfrommer è candidata per la carica di vicepresidente del Sinodo.

La quarta sessione del XXII Sinodo, svoltasi a fine aprile 2019, si era occupata del tema “Fede e azione”, un programma sinodale in cui la CELI ha voluto approfondire i temi dell’ecologia, della sostenibilità e delle migrazioni e si è impegnato in un’azione orientata al futuro e ispirata alla fede. La prima sessione del XXIII Sinodo era originariamente prevista dal 30 aprile al 3 maggio a Castellamare di Stabia/ Napoli, ma è stata annullata a causa delle misure per limitare la pandemia. Questa sessione si svolgerà a Roma presso Casa La Salle, in locali che consentono un distanziamento di oltre un metro; i partecipanti saranno dotati di maschere FP2.


La Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI) raccoglie 15 comunità distribuite su tutto il territorio della penisola. “Una comunità nella diaspora che conta qualche migliaio di membri e non dispone di grandi beni mobili e immobili – scrivono i luterani –. Essere piccoli però non significa essere irrilevanti. Al contrario, la Chiesa evangelica luterana in Italia è molto attiva in tanti ambiti del sociale, della solidarietà e della cultura con vari progetti e programmi che vanno ben oltre il territorio delle singole comunità”. Dall’aiuto immediato a migranti e persone bisognose, alla sensibilizzazione su tematiche quali pari opportunità, salvaguardia dell’ambiente, lotta alla discriminazione, “è una chiesa che fa sentire la sua voce nella società, che non si tira indietro e interviene anche sui temi di attualità di carattere politico, etico e religioso”. Numerosi contribuenti italiani destinano anno per anno alla CELI il loro Otto per mille. La CELI è membro della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).


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