Roma (NEV), 9 ottobre 2020 – Gli enti della Conferenza nazionale enti Servizio civile (CNESC) di cui fa parte anche la Diaconia valdese, hanno investito 90.685.898,83 euro, a fronte di uno stanziamento statale di 116.329.800,00 euro. Questi i dati del XIX Rapporto CNESC, un documento di 229 pagine disponibile qui che descrive i progetti realizzati da fine 2018 e inizio 2020. Il Servizio civile universale è un sistema cofinanziato, dichiara la CNESC. Gli Enti chiedono al Governo maggiori fondi e si dicono pronti a investirne altrettanti.
Il Servizio civile universale (SCU) su base volontaria, scrive la CNESC, “ha dimostrato anche durante la pandemia di essere capace di concorrere alla promozione della pace e alla sicurezza con modalità nonviolente, di educare alla partecipazione e alla convivenza civile. Si devono stanziare le risorse necessarie per permettere ogni anno di far vivere questa esperienza ad almeno 50.000 persone”. Il Servizio civile è “un’esperienza positiva, che porta nelle sfide di oggi i valori della promozione della pace – conclude la CNESC –: una sfida sempre più presente in un tessuto sociale ed economico lacerato, e sempre più impellente in condizioni giovanili sempre più marginalizzate, in cui l’ascensore sociale ha il cartello GUASTO da molti anni”. Il presidente CNESC Licio Palazzini è tra i 132 firmatari dell’appello promosso da VITA insieme a importanti realtà del Terzo settore, che denunciano: “Oltre 65mila domande rifiutate ogni anno: adesso basta, il servizio civile sia davvero un diritto per tutti i giovani”.