Roma (NEV), 27 ottobre 2020 – C’è anche un contributo dell’avvocato Ilaria Valenzi del Centro studi Confronti, responsabile legale della FCEI, sulla libertà di culto durante la pandemia, all’interno della trentesima edizione del Dossier statistico immigrazione.
Il testo, realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos in partenariato con il Centro Studi Confronti, verrà presentato domani, mercoledì 28 ottobre, in diretta streaming dalle 10.30 alle 13 (qui il programma dell’evento nazionale e qui i link ai 19 convegni regionali).
Il rapporto quest’anno si focalizza in particolare sull’impatto dell’emergenza sanitaria sulla popolazione migrante.
Per quanto riguarda il lavoro dei migranti sfruttati in agricoltura (stimati in 450 mila unità), al centro del saggio di Marco Omizzolo di Eurispes, durante l’emergenza Covid si è registrato un aumento del 15-20% di stranieri sfruttati nelle campagne (40-45 mila persone), con un peggioramento delle condizioni lavorative, un incremento sia dell’orario di lavoro (oscillato tra 8 e 15 ore giornaliere) che del numero (20%) di ore lavorate e non registrate, un peggioramento della retribuzione. Tutti effetti, dice il sociologo, “dell’intreccio perverso tra la pandemia e il sistema dello sfruttamento dei migranti”. A cui si è aggiunto “l’aumento esponenziale dell’arrendevolezza” dovuto al clima emergenziale che ha spinto molti migranti sfruttati “a considerare se stessi come secondari rispetto ai destini degli italiani”.
Il saggio sul lavoro domestico ai tempi del Coronavirus, scritto da Andrea Zini di Assindatcolf, completa l’analisi sull’argomento. Sono stati 13 mila i posti di lavoro persi in questo settore, che totalizza 850 mila lavoratori in massima parte immigrati.