Roma (NEV), 2 novembre 2020 – Prosegue e si intensifica il lavoro dell’Ospedale evangelico Betania di Napoli, nel quartiere Ponticelli, in questi giorni in cui l’emergenza sanitaria sembra aggravarsi.
“L’aumento considerevole dei contagi da Covid-19 nella Regione Campania – si legge in una nota del nosocomio – ha spinto la Direzione Generale e la Direzione Sanitaria dell’Ospedale Evangelico Betania di Napoli a limitare l’accesso ai soli pazienti e al personale a partire dal 15 ottobre nonché a sospendere l’attività del bar interno e il servizio di cappellania, allo scopo di garantire la massima sicurezza del personale e dei pazienti”. Dunque l’accesso all’ospedale, già inibito ai familiari dei pazienti, non è consentito anche a consulenti, fornitori, rappresentanti e informatori medico-scientifici.
Pochi giorni fa la trasmissione Rai “Buongiorno Regione” curata dalla TGR Rai ha voluto raccontare l’impegno della Fondazione Evangelica Betania e dell’ospedale, dando voce alla presidente della Fondazione Evangelica Betania, Cordelia Vitiello, al Direttore Sanitario Antonio Sciambra e al Direttore Generale, Luciano Cirica.
“L’ospedale Evangelico Betania – ha spiegato il Direttore Sanitario Antonio Sciambra – metterà a disposizione della rete regionale Covid il 50% circa dei 158 posti letto, cioè tra i 60 e 70 posti Covid. Dei posti a disposizione 4 saranno di terapia intensiva, 8 subintensiva e i restanti di degenza. Sono in fase di definizione i percorsi per l’accesso all’area COVID che sarà separata dal resto della struttura, dovrebbe occupare un piano a parte, con accesso separato. Resta operativa tutta la struttura con le sue specialità: medicina, cardiologia, chirurgia, ortopedia e ovviamente il reparto materno infantile con la ginecologia-ostetricia è il pronto soccorso ginecologico. Che non ha mai smesso di funzionare”.
Nonostante le difficoltà proseguono anche le iniziative di solidarietà, come il “Camper della Salute”, che continua a girare “per portare un po’ di sollievo agli emarginati, i senza fissa dimora, i più poveri, secondo la volontà del fondatore, il medico metodista Teofilo Santi che costruì Villa Betania con il supporto delle Chiese evangeliche napoletane per andare incontro ai viandanti colpiti dalle ferite della vita”.
Oggi la Fondazione Evangelica Betania sostiene 10 progetti solidali.
Come racconta la presidente Cordelia Vitiello nell’editoriale del nuovo numero del giornale Betania Informa: “Abbiamo cominciato con il progetto “Prendiamoci cura di lei”, rivolto alle donne straniere senza permesso di soggiorno che vivevano sul territorio in uno stato di disagio linguistico e di difficoltà socio-economica e alle donne italiane appartenenti a fasce disagiate; poi si è aggiunto il progetto “Rose Rosa”, uno spazio amico per promuovere e diffondere la cultura della prevenzione attraverso l’educazione sanitaria e sessuale. Tra gli altri è importante ricordare l’Ambulatorio infermieristico neonatologico per neonati late preterm e non, bisognosi di controlli che devono necessariamente essere effettuati prima della visita fissata nell’ambulatorio di follow-up; l’Ambulatorio di chirurgia solidale per pazienti con complicanze legate a ferite chirurgiche e stomie; l’Ospedale Amico, un progetto solidale coordinato dal servizio di cappellania, diretto ai malati indigenti che giungono nel nostro ospedale mancanti di tutto; il progetto Sweet Touch che insegna ai genitori della Terapia Intensiva Neonatale il contenimento del loro bambino attraverso un contatto con mani ferme e rilassate, per ricostruire il legame interrotto bruscamente con il parto prematuro. Più recentemente è stato attivato anche l’Ambulatorio di ortopedia pediatrica dedicato a tutte le patologie ortopediche non chirurgiche per bambini da 0 a 14 anni. Molte persone bisognose ancora hanno difficoltà a recarsi in ospedale per pudore o per ragioni linguistiche, culturali, religiose. Per andare incontro a questi ultimi tra gli ultimi ma anche per fare informazione e prevenzione abbiamo ideato anche il Camper della salute”.
Qui uno dei due servizi realizzati dalla Rai sulla struttura evangelica napoletana: