Vivere l’Avvento come periodo di Passione

Un messaggio d’Avvento del Decano della Chiesa evangelica luterana in Italia, Heiner Bludau

Roma (NEV/CELI), 27 novembre 2020 – Sul sito della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), il Decano Heiner Bludau esprime le sue riflessioni sull’Avvento. A partire dall’atmosfera particolare che stiamo vivendo, in questo momento storico, passando per le tradizioni che intrecciano musica, oggetti e momenti simbolici, profumi e preparazioni tipiche, il Decano ha una proposta diversa.

“Molto probabilmente molti di noi non sono neanche nello spirito giusto per festeggiare l’Avvento come al solito – scrive il Decano –. Allora, che fare? Certo, si potrebbe dire: ora più che mai! Non permetterò che il virus e le misure di contrasto alla pandemia mi rovinino l’umore. Con tutta la buona volontà, tuttavia, non è detto che si riesca a dedicarsi con serenità ai preparativi del Natale come se niente fosse.  Immagino che una buona parte della vostra energia spirituale serva per accantonare il comunque presente disagio del quotidiano. Ho quindi una proposta diversa. Nella tradizione ecclesiastica, l’Avvento è in realtà un tempo di Passione/ Quaresima. Molti cristiani non se ne rendono nemmeno conto, visti i tanti dolci che vengono offerti in questo periodo. Ma chi visita la chiesa nelle domeniche d’Avvento, può notare che il paramento appeso all’altare è viola, cioè dello stesso colore del periodo della Passione. E nella liturgia, dalla seconda alla quarta domenica d’Avvento – come infatti nella stagione della Passione – non viene cantato il Gloria”.

Il Decano continua chiedendosi se non sia l’occasione per “ragionare sul significato reale di queste cose, che altrimenti spesso “ignoriamo o trascuriamo”. E continua: “Non voglio invitarvi a tralasciare del tutto la tradizione popolare per passare ad una tradizione più ecclesiale. Ma forse potremmo trarre degli spunti da questa tradizione per affrontare meglio il presente”.

Conclude Bludau: “Un avvento vissuto come periodo di passione/ quaresima non significherebbe necessariamente un invito alla rinuncia a tutto. Ma la rinuncia ad alcune abitudini quotidiane non potrebbe creare uno spazio libero per dedicarci alla Parola di Dio, aiutandoci a cogliere il messaggio dell’Avvento non solo con la mente ma anche e pienamente con l’anima? Se dessimo alla Parola di Dio la possibilità di attivarsi dentro di noi, potrebbe scatenare una gioia molto più grande di quella che proviamo tramite le nostre tradizioni natalizie”.

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