8° giorno contro la violenza. Violenza e depressione: un pericoloso connubio

L’agenzia NEV ripropone in 16 puntate, dal 25 novembre (Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne) fino al 10 dicembre (Giornata mondiale dei diritti umani), il fascicolo “16 giorni contro la violenza” della Federazione delle donne evangeliche in Italia. In questa puntata si parla di depressione

Foto di Tim Marshall -Unsplash

Roma (NEV), 2 dicembre 2020 – L’agenzia NEV ripropone, uno al giorno, gli spunti di riflessione del fascicolo redatto dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI). Intitolato “16 giorni contro la violenza sulle donne. La salute è donna?”, il fascicolo è disponibile integralmente a fondo pagina in italiano e in inglese. I 16 giorni vanno dal 25 novembre, Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, al 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani.

16 giorni contro la violenza sulle donne

8° giorno – 2 dicembre 2020

VIOLENZA E DEPRESSIONE: UN PERICOLOSO CONNUBIO

Una donna esposta a violenza corre dei gravi rischi di salute: le botte causano ferite fisiche spesso pericolose, a volte letali. Le parole denigranti, le umiliazioni lacerano il cuore, annientando spesso un’autostima già fragile in partenza. Alcune donne ce la fanno: prendono il coraggio a due mani e chiedono aiuto ad una delle sempre più numerose istituzioni di supporto. Sono coloro che nonostante tutto vedono ancora un senso nella loro vita, che hanno conservato abbastanza autostima per voler vivere e hanno qualcosa o qualcuno per cui voler tirare avanti. E poi, ci sono loro, quelle che non ce la fanno. Non hanno né la forza e meno ancora l’energia. Non vedono nessun senso nel vivere giorno per giorno e non sperano più. Perché ormai, neanche della speranza importa più nella loro nube grigia, nelle sabbie mobili della depressione e spesso nell’isolamento in cui sono scivolate. Secondo l’OMS le donne che subiscono delle violenze corrono il triplo del rischio di ammalarsi di depressione rispetto alle donne senza tali esperienze. E, sempre secondo l’OMS, le donne depresse hanno il doppio del rischio di subire delle violenze all’interno di un rapporto. Pensare alle possibili dinamiche concatenate fa accapponare la pelle. Una terapia troppo in ritardo, sbagliata o non esistente perché la vittima non ha la forza né la possibilità di rivolgersi ad un terapeuta può portare a disturbi cronici gravi e, nel peggiore dei casi, al suicidio. È importante fare attenzione quando ci accorgiamo che delle donne intorno a noi cominciano a ritirarsi in se stesse e a chiudersi in casa.

DOMANDA per discutere

Vi provoca fatica avere un’amicizia con una donna depressa?

SUGGERIMENTO DI VISIONE

LA PAZZA GIOIA, Regia Paolo Virzì, Italia, 2016, 118’, DVD

Nell’abisso di solitudine e disperazione della follia giace al fondo la semplice verità che tutte le donne come esseri umani vogliono essere accettate e amate.

VERSETTO BIBLICO

Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia. (Isaia 41, 10)

COMMENTO

PREGHIERA

 

Signore, aiutami a vederti all’opera nella mia vita, anche quando ho l’impressione che non abbia più senso. Grazie per la tua presenza e il tuo sostegno.

Amen

Cosa? È depressa? Ma non è possibile, è una buona cristiana! Non abbiamo spesso sentito simili riflessioni? Forse abbiamo anche avuto pensieri del genere. E poi un giorno dal medico, ci si sente dire: “Signora, credo che lei abbia una leggera depressione. Le prescriverò qualcosa”. Cosa? Io, depressa? Ma questo non è possibile! Sì, è così. Può succedere a chiunque. In momenti come questo, mi fa sentire bene pensare che anche il grande profeta Elia era soggetto a depressione (1 Re 19. 113). Non ha niente a che vedere con la nostra spiritualità, né con il nostro rapporto con Dio, né con quello che facciamo per Dio. E il bello è che Dio non ci abbandona. Al contrario, rinnova le nostre forze, si prende cura di noi, si rivela. Elia voleva morire. Non vedeva più alcun significato nella sua vita. Ma Dio aveva altri piani per lui. Elia aveva bisogno di sentire Dio molto vicino, in modo quasi concreto. E Dio si è rivelato. Ma non in modo straordinario, eccezionale, bensì in una cosa molto piccola, in un soffio leggero. Quando abbiamo l’impressione che nulla vada bene, che la vita non abbia più senso, cerchiamo la presenza del Signore, anche nelle piccole cose, nei piccoli segni. Dio si rivelerà e rinnoverà le nostre forze per farci entrare nei progetti che ha per noi.


Qui il fascicolo integrale in italiano: “16 giorni contro la violenza sulle donne. La salute è donna?

Qui il fascicolo in inglese: “16 days Fdei 2020_english