Piemonte, l’appello delle strutture per anziani e disabili

La grave crisi delle strutture per anziani e disabili oggetto di una lettera indirizzata al presidente Cirio, firmata congiuntamente da Diocesi di Pinerolo, Diaconia Valdese Valli e Associazione Provinciale Cuneese Case di riposo

L'Asilo dei Vecchi, una delle strutture gestire dalla DVV
Roma (NEV), 5 dicembre 2020 – Grave crisi per le residenze per anziani e per persone con disabilità del Piemonte. Lo scrivono nero su bianco, in una lettera indirizzata al Presidente della Giunta Regionale, Alberto Cirio e ai Prefetti di Torino e Cuneo, la Diaconia Valdese Valli con la Diocesi di Pinerolo e l’associazione provinciale cuneese Case di riposo.
La missiva, pubblicata ieri, 4 dicembre, è firmata da Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, Marco Armando Hugon, Diaconia Valdese Valli Torre Pellice, Silvio Invernelli, associazione provinciale cuneese case di riposo pubbliche e private.
“L’assenza di risposte – si legge – alle nostre precedenti richieste di incontro e la mancanza di provvedimenti adeguati alla grave crisi del nostro settore, ci impone questa ulteriore comunicazione. Oltre a vedere ignorate le numerose richieste di aiuto – nostre e delle diverse associazioni di categoria – riscontriamo una palese disparità di trattamento e di attenzione, non solo rispetto ad altri settori economici, ma anche in confronto agli interventi di altre Regioni a sostegno delle residenzialità per anziani e disabili”.
I referenti delle case di riposo citano ad esempio il Veneto e la Lombardia, dove sarebbero arrivati maggiori finanziamenti alle strutture di questo settore.
“Tutto questo – continuano – ci fa ritenere che la sua giunta ignori la drammaticità della situazione in cui versano le Rsa piemontesi e i gravi e imminenti rischi per la tenuta della rete socio-assistenziale, con pesanti ricadute sulle fasce più fragili della popolazione e nei livelli occupazionali”.

Non è il primo appello lanciato dai responsabili delle strutture per anziani piemontesi. Un settore che rappresenta tra l’altro migliaia di lavoratori.

“Come già evidenziato nella nostra precedente comunicazione del 2 novembre scorso – continuano infatti i rappresentanti nella missiva -, rappresentiamo direttamente 84 strutture; la loro sopravvivenza, oltre a garantire accoglienza ed assistenza nei nostri territori per complessivi 5.735 posti letto, offre occupazione a 4.123 lavoratori. Ribadiamo nuovamente che le enormi difficoltà di gestione dell’emergenza sono andate ad aggravare la situazione già deficitaria delle strutture, evidenziando l’acuirsi progressivo ed ormai insostenibile dei seguenti problemi: la riduzione degli inserimenti di ospiti convenzionati, particolarmente evidente e ingiustificabile nell’anno in corso; l’inadeguatezza delle tariffe, ferme alla DGR 85-6287 del 2 agosto 2013; l’inadeguatezza della DGR 45-4248/2012 nel rispondere ai bisogni sanitari e assistenziali degli anziani che, rispetto alla previsione normativa, sono notevolmente mutati; la difficoltà nel reperimento del personale infermieristico e assistenziale”.

C’è poi una questione legata ai costi di gestione straordinari che le strutture hanno sostenuto e continuano a garantire, legati proprio all’emergenza sanitaria e a tutti i dispositivi da mettere in campo per prevenire e gestire la diffusione del virus. Per questo aspetto specifico si chiede un contributo alla Regione.

“Chiediamo – conclude la lettera – che anche la Regione Piemonte provveda a farsi carico dell’intera spesa per i DPI per tutti i posti autorizzati come residenzialità, indipendentemente dalla fascia assistenziale e dal convenzionamento; che provveda, altresì, allo sblocco dei convenzionamenti – dando eventuale priorità alle persone già inserite in RSA ed in graduatoria U.V.G. (unità di valutazione geriatrica, ndr) – e ad uno stanziamento urgente ed indifferibile a sostegno delle strutture, per il danno che hanno subito e continuano a subire a causa del mancato introito delle rette conseguente alla riduzione degli inserimenti”.

Qui il testo integrale della lettera congiunta al Presidente Cirio.

Il messaggio è stato inviato in rappresentanza di Diocesi di Fossano, Diocesi di Alba, Diocesi di Cuneo, Diocesi di Mondovì, Diocesi di Saluzzo, Diocesi di Pinerolo, Diocesi di Vercelli, Diaconia Valdese Valli, Torre Pellice e 62 case di riposo della Provincia di Cuneo.

La Diaconia Valdese Valli (DVV) gestisce sul territorio pinerolese, in provincia di Torino, quattro tra case di riposo e comunità per disabili, oltre a gestire servizi socio-educativi della Diaconia Valdese. Negli ultimi mesi della pandemia, l’ente si è sempre impegnato per garantire la massima trasparenza alle famiglie degli utenti rispetto alla situazione della prima e della seconda ondata di Covid19.