Roma (NEV), 14 dicembre 2020 – Il 17% delle riviste culturali italiane ha visto un aumento di lettori durante i mesi della pandemia. Una su tre ha dedicato al Covid un numero speciale o degli approfondimenti, ciascuna dalla propria prospettiva: sociale, di storia economica, pedagogica. L’attività delle pubblicazioni di cultura non si è fermata con il Covid-19 che hanno, anzi, scoperto nuove forme per coinvolgere il proprio pubblico: quasi otto su dieci hanno organizzato (e continueranno a farlo) eventi online, forma sconosciuta al 70% delle riviste prima dell’emergenza sanitaria.
Sono alcuni dati emersi da un’indagine su come le riviste culturali italiane abbiano affrontato la pandemia svolta dal Cric, il Coordinamento delle riviste italiane di cultura, associazione che dal 2003 riunisce più di cento tra le più storiche e importanti riviste italiane, alcune delle quali legate a istituti e fondazioni culturali. Lo stesso Cric – in collaborazione con la Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore del Mibact, con il Cepell, Centro per il libro e la lettura dello stesso ministero, e con la Biblioteca nazionale centrale di Roma – ha organizzato per domani, martedì 15 dicembre la “Giornata nazionale delle riviste”, con un evento online.
Titolo dell’incontro: “Le riviste italiane di cultura. Le innovazioni e le sfide”. Si comincia alle 10, con i saluti istituzionali di Dario Franceschini, Ministro per i Beni, le attività culturali e per il turismo; Valdo Spini, presidente del Cric; Andrea Martella, sottosegretario all’Editoria e all’informazione; Paola Passarelli, direttore generale Biblioteche e istituti culturali al Mibact; Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca nazionale centrale di Roma; e di Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese.
L’evento di martedì 15 è realizzato con il sostegno della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Mibact e dei fondi Otto per mille della Chiesa valdese.
L’evento si svolgerà in diretta su Zoom e sulla pagina Facebook CRICRivisteCultura, martedì 15 dicembre dalle 10 alle 13.30.
“Questi dati ci mostrano la grande dinamicità di un mondo che per sua natura è parcellizzato e sovente scarsamente attrezzato per questo tipo di salti tecnologici. Eppure, come mostrano le percentuali delle risposte, è un mondo che è riuscito nonostante tutto a rinnovarsi, a compiere un salto nell’uso della tecnologia che, in poche settimane, ha fatto recuperare talvolta il ritardo di anni”, spiega il presidente del Cric, Valdo Spini. “Naturalmente il futuro delle riviste è legato alla loro condizione economica. La presenza e la distribuzione nelle librerie sono oggi fortemente limitate se non assenti; la pubblicità in drastico calo, gli abbonamenti non certo in sviluppo, la conoscenza tra i giovani piuttosto scarsa, sono tutti elementi che nel tempo hanno messo in difficoltà quelle riviste che non abbiano alle spalle una Fondazione o una struttura associativa forte. In questo senso si richiede il contributo pubblico, certo finanziario, ma anche di sostegno a quelle attività di esposizione e di fiere che consentano di avvicinare quel pubblico che la mancata presenza nelle librerie non assicura più”.
Paola Passarelli, direttore generale Biblioteche e istituti culturali al Mibact sottolinea: “Le piattaforme digitali possono rappresentare una pietra angolare per la promozione e la diffusione delle riviste culturali in quanto idonee a realizzare una rete di saperi aggregata con tutti gli operatori della filiera della conoscenza e dare vita a nuovi progetti culturali che possono raggiungere sempre più ampie fasce di pubblico”.
La recente legge sulla lettura, la 15/2020, sottolinea Angelo Piero Cappello, direttore del Cepell “individua la più attuale strategia di sostegno alle pratiche di lettura e di consumo del prodotto editoriale senza più limiti e steccati, anzi in forme ibride e integrate: Il Centro per il libro e la lettura è oggi chiamato – dice il testo di legge – a “promuovere un approccio alla lettura in riferimento alla valorizzazione delle competenze richieste dall’ecosistema digitale, connesse alla lettura ipertestuale, alla lettura condivisa, all’ascolto di testi registrati e alla postproduzione di contenuti, come integrazione alla lettura su supporti cartacei”. Non vedo distinzione, dunque, nell’ottica di promuovere la lettura all’interno dell’ecosistema digitale tra lo strumento di lettura “libro” e lo strumento “rivista di cultura”.
Fino alle 12 si susseguiranno gli interventi di Paolo Ambrosini, presidente della Associazione librai italiani; Vittorio Bo, commissario dell’istituzione Sistema delle biblioteche centri culturali di Roma; Angelo Piero Cappello, direttore del Cepell, Centro per il libro e la lettura del Mibact; Paolo Grossi, dirigente dell’area Promozione culturale al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; Ricardo Franco Levi, presidente Aie, Associazione italiana editori; Giorgio Zanchini, giornalista Rai.
L’incontro è moderato da Claudio Paravati, segretario del Cric. Le conclusioni sono affidate a Valdo Spini.
Dalle 12 alle 13,30 si svolgerà poi l’assemblea del Coordinamento delle riviste italiane di cultura. Sono previsti gli interventi di Giacomo Bottos (Pandora), Antonello Ciervo (Parolechiave), Guido Melis (Le Carte e la Storia), Simona Maggiorelli (Left), Gloria Manghetti (Antologia Vieusseux), Claudio Marazzini (Presidente dell’Accademia della Crusca), Maria Panetta (Diacritica), Severino Saccardi (Testimonianze), Pietro Antonio Valentino (Economia della cultura).
Per informazioni: segreteria@cric-rivisteculturali.it.