Sardegna. Riconvertire la fabbrica di bombe in industria agro-alimentare

Anche la Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia sostiene l'iniziativa di diverse Associazioni per la pace, l'ambiente e il disarmo

Roma (NEV), 14 dicembre 2020 – Sardegna pulita è un’associazione sarda impegnata nella tutela del patrimonio ambientale e culturale della Sardegna. Insieme a Donne ambiente Sardegna, WILPF Italia, pastorale del lavoro nella persona di don Angelo Pittau, lo scorso 7 dicembre hanno consegnato al Ministero dello sviluppo economico (MISE) un progetto per la riconversione di una fabbrica di bombe in industria agro-alimentare lattiero-casearia.

“La fabbrica di bombe in questione è la RWM, di proprietà tedesca, che da anni produce in Sardegna ordigni bellici destinati a paesi come l’Arabia Saudita che dal 2015 è responsabile di atroci conflitti in Yemen” spiega Maria Elena Lacquaniti, componente della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM), della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

Una rappresentanza yemenita denunciò l’Italia, nel 2018, per strage di civili, in violazione della legge 185/90. Si legge in un comunicato: “Sardegna pulita giunge a questo spiraglio di pace, nella speranza che sia rinnovato l’embargo alla vendita di armi nei paesi in stato di belligeranza e come forma di riscatto della Sardegna da un’onta, quella criminale, che la presenza della fabbrica ormai da tempo rappresenta. Questa parte di popolo sardo non ci sta e dimostra con la proposta che una cultura della pace, ovunque e sempre professata, riesce a sanare le ingiustizie”.

L’idea è quella di “destinare a nuova vita ciò che finora ha prodotto morte”. Si potrà così “contribuire a fermare il massacro yemenita e a ridare dignità ed umanità”.

Per la realizzazione del progetto di riconversione, i firmatari chiedono che venga utilizzata una parte del recovery found o, in alternativa, fondi destinati alla cooperazione internazionale. Entro giovedì di questa settimana è attesa la risposta alla richiesta di incontro con il governo.

Sardegna pulita e le organizzazioni citate sono intenzionate a procedere “anche prescindendo da un’eventuale risposta negativa. Facendo appello al rinnovo del divieto di vendita di armi che la Germania ha intimato alla RWM tedesca, promettono qualora il governo non intervenga di trasformare l’esposto presentato alla Procura della Repubblica nel 2019  contro i ministri del governo Gentiloni (periodo in cui è  iniziato il conflitto) e governo lega-5stelle sotto cui l’azione commerciale è continuata indefessa, in denuncia, citando questa volta in giudizio anche gli attuali responsabili”.

“Questa iniziativa si colloca nella stessa regione in cui il Comitato di Riconversione RWM sta progettando una commercializzazione di prodotti locali sostenibili a marchio ‘war free’ – commenta la coordinatrice GLAM, Antonella Visintin -. Un segnale, questo di Sardegna Pulita, di vitalità, di una volontà diffusa di distanziarsi dall’economia estrattiva e armata che è stata imposta fin qui”.

La GLAM sostiene diverse iniziative per la pace, il disarmo e la riconversione, attraverso la divulgazione di informazioni e iniziative. Fra le sue attività dirette, il coordinamento delle eco-comunità.


Immagine tratta dal report di Rete italiana per il disarmo. Vedi articolo “30 anni di export militare italiano: quasi 100 miliardi di vendite