Roma (NEV), 14 gennaio 2020 – Blitz nazista online durante la presentazione in rete dell’ultimo libro di Lia Tagliacozzo, promossa dal Centro di studi ebraici di Torino. Dopo l’episodio, che si è verificato due giorni fa, la Procura di Torino ha aperto un’inchiesta.
La Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei) ha scritto ed inviato oggi una lettera di solidarietà e vicinanza alla scrittrice ebrea, figlia di due sopravvissuti della Shoah.
In un post su Facebook, l’autrice de “La generazione del deserto – Storie di famiglia, di giusti e di infami durante le persecuzioni razziali in Italia”, che è comunque riuscita a terminare l’incontro sul web, ha scritto: “Oggi è stata una giornate pesante e importante. Ma il dato è che la presentazione è stata fatta e portata a termine. L’obbiettivo è stato raggiunto. Chi ha provato a zittire le riflessioni sulla memoria, la Shoah, il fascismo e la democrazia è stato mutato. Punto”.
L’episodio, per altro, non è purtroppo l’unico. Nelle scorse settimane si sono ripetuti altri fatti del genere, sempre a presentazioni ed iniziative culturali online, sempre a Torino.
La Fdei, come si legge nella missiva, ha voluto così esprimere “tutta la solidarietà e la vicinanza per l’episodio di violenza che ha subìto in occasione della sua presentazione del libro “La generazione del deserto” in diretta Zoom. Purtroppo le minacce e gli insulti antisemiti trovano nuovi canali mediatici per rendere visibile la loro efferatezza. Il fatto che lei abbia continuato a presentare il suo libro è un segnale di resilienza e di incoraggiamento per tutte e tutti coloro che non si arrendono di fronte ai seminatori di odio. Essi sono in fondo l’espressione di una ideologia malsana e cieca che va contrastata con una cultura inclusiva, cultura storica che ha come obiettivo la conoscenza dei fatti e un’educazione alle idee e ai sentimenti più alti dello stare insieme. Coraggio e sappia – ha concluso la Fdei nella lettera firmata da Gabriela Lio per il Comitato nazionale della Federazione delle donne evangeliche – che non è sola in questo impegno per non dimenticare le ferite della storia e per promuovere una convivenza civile fondata sul rispetto”.