Roma (NEV), 11 marzo 2021 – La legge contro il separatismo religioso francese “Rischia di violare le libertà fondamentali che sono la libertà di culto, di associazione, d’istruzione e persino la libertà di opinione”. Questo denunciano in una lettera congiunta pubblicata l’altro ieri su Le Figaro i rappresentanti delle chiese protestanti, cattolica e ortodossa in Francia, a proposito della discussa, nuova, legge sul “separatismo religioso”. La normativa, intitolata “per il rispetto dei principi della Repubblica”, voluta da Emmanuel Macron per contrastare l’Islam radicale, è al centro di forti polemiche perchè colpirebbe la religione musulmana tout court – e non il fondamentalismo – e, secondo i cristiani, più in generale la libertà di culto. Ecco dunque la forte presa di posizione firmata dal pastore François Clavairoly, presidente della Fédération protestante de France (l’organizzazione omologa della FCEI, ndr), da monsignor Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese e arcivescovo di Reims e dal Metropolita Emmanuel Adamakis.
“Accogliamo senza riserve le disposizioni del disegno di legge che consentono di lottare in modo più diretto contro i matrimoni forzati – si legge nel testo su Le Figaro -, le mutilazioni sessuali, la disuguaglianza di eredità, l’incitamento all’odio e la discriminazione in tutte le se forme […]. Ma che senso ha complicare la vita delle associazioni religiose previste dalla legge del 1905 (che regola l’esercizio della maggior parte dei culti praticati in Francia, ndr)? Pensiamo seriamente che chi vuole vivere “lontano” dalla Repubblica contestandone i fondamenti aderirà ad uno statuto ufficiale, costantemente sotto lo sguardo dei prefetti? Come possiamo sperare che tali disposizioni daranno ai nostri concittadini musulmani fiducia nella volontà della Repubblica di permettere loro di vivere la loro fede con libertà e senso di responsabilità e di praticare la loro religione entro i soli vincoli del rispetto dell’ordine pubblico?”.
Anche l’opposizione politica condivide i timori di una possibile discriminazione delle persone di fede islamica. Il gruppo della France insoumise denuncia da mesi una “stigmatizzazione dei musulmani” attraverso il testo di legge, che “produrrà solo un ulteriore alone di sospetto nei confronti delle associazioni animate da concittadini di fede musulmana”.
La legge contro il “separatismo islamico” arriva dopo numerosi episodi di violenza e terrorismo, dall’attacco alla redazione di Charlie Hebdo del 2015, in cui morirono dodici persone, alla decapitazione dell’insegnante Samuel Paty, ad ottobre dello scorso anno. Di qui la decisione di Macron di una stretta, per contrastare il fondamentalismo.
Si tratta, come spiega Riforma in quest’articolo, “dell’ennesimo capitolo della vicenda legata alla nuova norma voluta dal presidente Macron al fine di aumentare il controllo sulle possibili derive antirepubblicane di predicazioni e sermoni. Norma pensata soprattutto in termini di maggior controllo delle attività delle comunità islamiche, e che in realtà penalizza un po’ tutte le chiese e le comunità religiose”.
La legge prevede, tra l’altro, che tutte le associazioni rispettino i “valori repubblicani” e dichiarino in modo specifico ogni donazione che ricevono superiore ai 10mila euro. Tra gli articoli più contestati, come spiega Avvenire, quelli riguardanti le sovvenzioni, gli obblighi di dichiarazione delle associazioni religiose, le associazioni “miste” solo in parte legate al culto e la facoltà di chiusura amministrativa dei luoghi di culto per motivi d’ordine pubblico.
Il disegno di legge è già stato approvato (con 347 voti a favore, 151 contrari e 65 astenuti) a febbraio dall’Assemblea nazionale, dovrà essere discusso in Senato, dal prossimo 30 marzo.
La norma, concludono nella loro lettera i tre rappresentanti cattolico, protestante e ortodosso, “continua il suo corso legislativo. Ci auguriamo che le ragioni della nostra preoccupazione per questo testo vengano comprese, sia dai parlamentari che dal potere esecutivo, in modo che il dibattito parlamentare, in dialogo con il governo, consentirà di redigere un testo rispettoso delle libertà di tutti i cittadini francesi”.
Qui il testo integrale della lettera dei tre rappresentanti delle chiese cristiane francesi, tradotto in italiano da Riforma, e nella sua versione originale in francese, dal sito della FPF.
In questo video un commento di François Clavairoly, presidente della Fédération protestante de France, che parla di “un progetto di legge discriminante per le religioni”:
Ultimi post di Barbara Battaglia (vedi tutti)
- Chi ha ucciso Satnam Singh - 20 Giugno 2024
- Ex Gkn, la lotta continua - 18 Giugno 2024
- Trieste, appello a Mattarella: ripristinare l’umanità - 7 Marzo 2024