Roma (NEV/ CS13), 6 maggio 2021 – Paolo Naso, coordinatore della Commissione Studi Dialogo e Integrazione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), dichiara:
“I diritti sono sempre urgenti e per questo occorre che il Parlamento approvi il ddl Zan. Il testo già approvato alla Camera e da oggi all’esame del Senato non limita la libertà di predicazione né di opinione ma intende contrastare violenze, discriminazioni e insulti odiosi che offendono, feriscono e talvolta uccidono.
Come cristiani evangelici non possiamo restare silenziosi o indifferenti di fronte al dolore di chi è discriminato per i propri orientamenti sessuali.
Al tempo stesso, come cittadini che difendono il principio di laicità dello Stato riteniamo che, dopo il lungo dibattito che si è sviluppato nel Parlamento e nella società, come già hanno fatto altri Paesi europei, anche l’Italia debba dotarsi di una norma che contrasti omofobia e violenza di genere.
Ormai da vari anni molte chiese protestanti storiche, sia italiane che estere, oltre ad accogliere omosessuali e transessuali, invocano la benedizione su unioni di credenti dello stesso sesso. Lo fanno nella convinzione che la Chiesa non sia un tribunale della sessualità ma una comunità che si raccoglie attorno all’amore di Dio e che vive nell’amore per gli altri. Ciò che decide della partecipazione alla Chiesa non è la sessualità ma il dono della fede”.
Il coordinatore della Commissione Studi è intervenuto sul ddl Zan anche nell’ultima puntata della trasmissione radiofonica “Culto evangelico”, su Radio Rai Uno, domenica scorsa, 2 maggio, disponibile a questo link.