Usa, appello “contro le false dottrine del nazionalismo cristiano bianco”

Una petizione contro il "nazionalismo cristiano bianco" della Rutgers Presbyterian Church e dell'Auburn Seminary di New York City, già sottoscritta da mille persone

Jon Tyson, unsplash

Roma (NEV), 10 maggio 2021 – “Dio ci chiama a rifiutare esplicitamente ogni forma di nazionalismo cristiano bianco. Facciamo appello a tutti i cristiani affinché affermino che solo Cristo è la fonte della nostra fede, speranza e amore. Le interpretazioni della fede cristiana contaminate dal razzismo, dal nazionalismo o dal desiderio di dominio sono idolatria”. E’ questo uno dei passaggi più forti ed espliciti  di un recente appello contro il “nazionalismo cristiano bianco” della Rutgers Presbyterian Church e dell’Auburn Seminary di New York City. Finora mille persone hanno firmato la dichiarazione. “Come membri di congregazioni cristiane in diverse parti degli Stati Uniti – si legge nel testo -, siamo turbati dall’abuso della nostra fede a sostegno del nazionalismo bianco. Deploriamo il fatto che i nazionalisti bianchi siano stati particolarmente zelanti nel dirottare il linguaggio e le immagini cristiane, e siamo inorriditi dal continuo allineamento politico di molte chiese cristiane con l’agenda dei nazionalisti bianchi. Il messaggio cristiano centrale è che Dio ama ogni essere umano. È quindi un peccato grave travisare la persona e la testimonianza di Cristo rivendicando una priorità, nell’ordine di Dio, per un gruppo razziale o nazionale”.

Per i promotori dell’appello, “non è la prima volta che il corpo di Cristo è stato strumentalizzato da un popolo per affermare la sua supremazia etnica; è successo in Germania durante il Terzo Reich e nella continua oppressione delle persone di colore da quando i primi europei arrivarono nelle Americhe. Ancora oggi, si potrebbe dire qualcosa di simile sulla deriva antidemocratica, o peggio, che inquina la vita civica in paesi come Russia, Ungheria e Polonia. I governanti autoritari di ciascuno di quei paesi affermano di agire sulla base della fede cristiana mentre imprigionano gli oppositori politici, negano il cibo ai richiedenti asilo e violano anche i diritti umani più elementari”.

Come dire, la religione, dunque, non può essere messa “a servizio” di scopi “terreni”, politici o materiali che siano.

“Poiché ogni cristiano appartiene in primo luogo, non al corpo politico della sua rispettiva nazione, ma invece al corpo di Cristo, la fede cristiana non può essere creata per servire costrutti umani come la razza, l’identità etnica o persino la nazione. Le nazioni non sono eterne, mentre il Corpo di Cristo lo è”.

Il riferimento al predecessore del presidente Joe Biden, all’amministrazione Trump, è piuttosto evidente.

“Negli ultimi anni il governo degli Stati Uniti – continua l’appello – anche se molti dei suoi leader hanno affermato di agire nell’interesse dei principi cristiani – ha separato i bambini da genitori disorientati e disperati al confine meridionale degli Stati Uniti: una politica veramente vile per la quale non ci possono essere scuse. Questo è il frutto dell’immaginazione nazionalista cristiana bianca; tale è la sua povertà morale. Guardando al futuro, imploriamo i nostri compagni cristiani negli Stati Uniti di respingere tale crudeltà. Il lavoro di governo di una nazione è sempre pieno di interessi contrastanti e dilemmi morali; la Chiesa deve sempre attenersi alle norme di Cristo, anche quando è tentata dal potere e dall’interesse personale”.

Qui il testo integrale dell’appello coi i firmatari – quasi mille – e il modulo per aderire all’iniziativa.