Gerusalemme. Luterani mondiali: “pace subito fra palestinesi e israeliani”

Appello alla comunità internazionale per la riconciliazione e la pace con la giustizia, per Gerusalemme e tutti i suoi residenti: cristiani, ebrei e musulmani, palestinesi e israeliani

Roma (NEV), 11 maggio 2021 – La Federazione luterana mondiale (FLM) è “profondamente preoccupata per l’escalation di violenza e gli scontri quotidiani a Gerusalemme est. In particolare fra palestinesi e forze di sicurezza israeliane ad Haram Al-Sharif / Temple Mount”. Si legge in un comunicato stampa diramato ieri dalla stessa Federazione. In pieno supporto della Chiesa evangelica luterana in Giordania e in Terra Santa (facente parte della FLM) e del vescovo Sani-Ibrahim Azar, la FLM denuncia la violazione dell’accordo sullo status quo. Esso dovrebbe garantire alle tre religioni l’accesso ai luoghi sacri durante le celebrazioni religiose.

Intanto, centinaia di palestinesi sono stati feriti. Mentre il 12 maggio, con la festa di Eid-al-Fitr, finisce il Ramadan. E decine di migliaia di musulmani si dovrebbero raccogliere nella Spianata delle Moschee.

I luterani mondiali sono preoccupati. Anche per le minacce da parte dei coloni israeliani di sfollare altre famiglie palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme est.

Questi incidenti, nel mese sacro musulmano del Ramadan, indicano quanto la situazione sia grave. Una “controversa marcia della bandiera ebraica si è tenuta il 10 maggio attraverso la città vecchia e il quartiere musulmano – scrivono ancora i luterani –. Nonostante la decisione del governo israeliano di impedire agli ebrei di entrare nell’Haram Al-Sharif / Monte del Tempio, le tensioni sono alte e le provocazioni continuano”.

L’Augusta Victoria Hospital sul Monte degli Ulivi, che è gestito dalla FLM, ha attivato un protocollo di emergenza.

Per una soluzione a due Stati, uno Stato palestinese indipendente accanto allo Stato di Israele

Già nel 2019, il Consiglio luterano mondiale aveva espresso disapprovazione per le misure unilaterali adottate a Gerusalemme. Per l’aumento delle demolizioni di case e altre strutture. Per l’espansione degli insediamenti nei territori palestinesi occupati (OPT). Il Consiglio ha ribadito la sua posizione per una soluzione a due Stati. Per una negoziazione di tutte le questioni relative allo status finale e alla fine dell’occupazione. Infine, per l’istituzione di uno Stato palestinese indipendente e vitale accanto allo Stato di Israele. Obiettivo: la pace e la sicurezza per entrambi, sia israeliani sia palestinesi.

Con il vescovo Azar, la FLM esorta tutte le parti coinvolte a rispettare lo status quo, ad agire in modo responsabile e con calma e a preservare la vita umana a tutti i costi. Inoltre, la FLM invita le sue chiese membro a esortare i rispettivi governi a lavorare per una risoluzione pacifica del conflitto. A continuare a pregare e difendere la Chiesa evangelica luterana in Giordania e in Terra Santa, l’ospedale Augusta Victoria e  i loro rispettivi ministeri. A continuare a pregare e sostenere la riconciliazione e la pace con la giustizia, per Gerusalemme e tutti i suoi residenti: cristiani, ebrei e musulmani, palestinesi e israeliani.

Reazioni dei leader religiosi mondiali

Le massime autorità religiose mondiali e locali hanno espresso nei giorni scorsi preoccupazione e chiesto a gran voce di mettere fine alle violenze. Dal Segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), padre Joan Sauca, a papa Francesco, a Teofilo III, Patriarca di Gerusalemme.

Leggi la dichiarazione integrale in lingua inglese.

Per approfondimenti, contattare Árni Svanur Daníelsson, addetto stampa FLM – asd@lutheranworld.org