Roma (NEV), 11 maggio 2021 – Il 17 maggio si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia (International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia – IDAHOBIT).
Istituita nel 2004 e riconosciuta in 130 paesi, vede diverse iniziative in tutto il mondo. Veglie di preghiera, dibattiti, dirette video.
È inoltre in corso, in questi giorni, la Settimana di preghiera per le vittime dell’omofobia e della transfobia, che coinvolge teologi, pastori, sacerdoti e religiosi di diverse confessioni. Cattolici, veterocattolici, battisti, metodisti, valdesi, fin dal 2007 “vegliano con i gruppi di credenti omosessuali per ricordare le vittime dell’omofobia e infrangere il muro di silenzio che c’è nella società e nelle chiese su questo tema”, si legge nella presentazione dell’iniziativa.
Sul portale Progetto Gionata su fede e omosessualità, la pastora battista Elizabeth Green risponde alla domanda: “Perché quest’anno veglierò per il superamento dell’omotransbifobia?”.
“Per testimoniare che l’amore di Dio è sconfinato. Secondo l’apostolo Paolo l’amore di Dio non discrimina nessun*.
Ne consegue che nessuna forma di discriminazione possa trovare ospitalità nelle chiese che si riuniscono nel suo nome. I vangeli ci mostrano l’amore di Dio nel Gesù che cerca, frequenta e gode della compagnia di coloro che all’epoca erano oggetto di discriminazione.
Veglierò per ricordare a me stessa e alle altre persone che i diritti sono di tutt*, e che non posso proteggere i miei diritti a scapito di quelli degli altri e delle altre. […]
Veglierò per ricordare a me stessa le paure che si annidano in me e che ben volentieri indirizzo verso coloro che percepisco – per qualsiasi motivo – come divers* da me. Mi soffermerò sul fatto che nell’amore non c’è paura e che l’amore perfetto, (come quello di Gesù) caccia via la paura”.
Leggi il testo completo su Progetto Gionata.
Qui una selezioni degli appuntamenti italiani per la Giornata.