Israele-Gaza, “dolore per ogni vita persa”

Il Consiglio ecumenico delle chiese chiede l'immediato stop alle violenze "che colpiscono i luoghi di culto in Terra Santa"

Gerusalemme. foto di Benjamin Recinos, da unsplash

Roma (NEV), 13 maggio 2021 –  Il segretario generale facente funzione del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), padre Ioan Sauca, ha espresso “preoccupazione crescente e profondo dolore” per il numero crescente di persone uccise e ferite nell’escalation di violenza in Israele e Palestina.

“Chiediamo urgentemente a tutte le parti di fare un passo indietro dall’orlo di un conflitto ancora più mortale e distruttivo “, ha detto Sauca. “Siamo addolorati per ognuna delle preziose vite già perse, palestinesi e israeliani, a Gaza, ad Ashkelon, vicino a Lod e in altri luoghi”.

Il CEC esprime il suo cordoglio anche per la famiglia di un collaboratore delle chiese. “Eleviamo davanti a Dio uno dei dipendenti della nostra organizzazione partner DanChurchAid e Norwegian Church Aid a Gaza, che ha perso cinque giovani membri della sua famiglia: un figlio, una figlia, un nipote e due nipoti, con altri tre figli gravemente feriti e in condizioni critiche”, ha detto. “Dio, commuovi i cuori di tutti coloro che hanno i mezzi di tale violenza nelle loro mani, al pensiero di molti altri che moriranno, saranno mutilati o subiranno terribili lutti come il nostro collega a Gaza se questa violenza continua e si intensifica”.

“Aborriamo la violenza che colpisce i luoghi di culto, le incursioni nella moschea di al-Aqsa e gli attacchi contro le sinagoghe a Lod”, ha aggiunto Sauca. “Preghiamo che i luoghi santi di Gerusalemme e della regione non vengano ulteriormente profanati da violenze e violazioni, ma diventino invece centri di ispirazione per la pace”.

Il Consiglio ecumenico delle chiese gestisce dal 2002 il Programma ecumenico di accompagnamento in Palestina e Israele, per la promozione dei diritti umani in quest’area.
Pochi giorni fa un altro appello alla pace, quello dei luterani.

Israele intanto continua la sua offensiva militare nella Striscia di Gaza. Negli attacchi aerei sarebbero stati uccisi almeno 10 alti esponenti militari di Hamas e sono stati demoliti un paio di grattacieli che, sempre secondo Israele, ospitavano strutture di Hamas. Il numero delle vittime è salito a 72 palestinesi, tra cui 17 minori, uccisi dai raid israeliani sulla striscia di Gaza, secondo quanto riferisce il ministero della Salute di Gaza. L’esercito israeliano sostiene che decine tra le vittime erano terroristi e che alcuni civili sono stati uccisi da razzi esplosi dentro Gaza. L’ultimo bilancio delle vittime israeliane è invece di 7 morti.