Roma (NEV), 17 maggio 2021 – “Con l’escalation degli scontri a Gerusalemme e il corso pericoloso che stanno prendendo gli sviluppi in Terra Santa”, il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente ha dichiarato che “gli eventi violenti che imperversano nella Palestina occupata, che continuano ad aumentare di intensità ogni giorno, non sono altro che un inevitabile risultato della pressione e dell’oppressione praticata ininterrottamente dalle potenze occupanti della terra di Palestina per più di settant’anni”.
Il Consiglio, come si legge in una nota diramata pochi giorni fa, “ritiene che la revoca dell’occupazione del popolo palestinese e il rispetto della libertà, della dignità e dei pieni diritti dei palestinesi siano i mezzi che portano a una stabilità e ad una pace duratura nella regione”.
“La violenza genera solo violenza – prosegue il Consiglio – e l’odio porta solo a più odio. Ll’estremismo genera solo estremismo, e la privazione genera solo rivolte, e l’unica via d’uscita da questo ciclo distruttivo è dare a tutti pieni diritti, attraverso il riconoscimento del i diritti degli oppressi in primo luogo e, in secondo luogo, portando questo riconoscimento nell’ambito dell’attuazione senza indugio o ambiguità”.
Di qui l’appello affinchè “tutte le forze interessate intervengano rapidamente e diligentemente al fine di salvaguardare i diritti e risolvere l’ingiustizia di questo popolo. Questa gente ha il diritto di vivere una vita di dignità, sicurezza e prosperità, proprio come tutti i popoli del mondo”.
Intanto oggi la direttrice dell’UNICEF Henrietta Fore ha dichiarato che “nell’ultima settimana almeno 55 bambini nello Stato di Palestina e 2 bambini in Israele sono stati uccisi”.
“Siamo preoccupati per gli scontri e le violenze in medio oriente” è quanto avrebbe detto, invece, secondo le agenzie di stampa, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio questa mattina durante il bilaterale con l’omologo iraniano Mohammad Javad Zarif in occasione della sua visita in Italia. Per il responsabile della Farnesina “Il conflitto tra Palestina e Israele sta causando la morte di troppe persone innocenti e tutti devono lavorare per far riprendere il tavolo dei negoziati tra le parti”.
Il Consiglio delle chiese del Medio Oriente riunisce quattro famiglie di chiese nella regione – ortodossa, ortodossa orientale, evangelica e cattolica – e riunisce 27 chiese membro provenienti da 8 paesi in Medio Oriente e nella regione del Nord Africa. “Rafforzando la presenza e la testimonianza cristiane in Medio Oriente”, il consiglio si pone come “costruttore di ponti tra le chiese del Medio Oriente e le chiese di tutto il mondo e contribuisce alla comune voce cristiana nella regione”.