Cristiani contro la tortura: “Stop violenza in Colombia”

Roma (NEV), 19 giugno 2021 – Prosegue la mobilitazione internazionale per la tutela dei diritti in Colombia, dove si registrano violenze, ferimenti e scomparse. Si legge sul sito dell’Azione cristiana per l’abolizione della tortura (ACAT): “Dal 28 aprile la risposta delle autorità colombiane ai manifestanti è di una grande brutalità. Squadroni mobili antisommossa pesantemente armati, ma poco addestrati, caricano la folla e sparano con proiettili veri. Si contano circa 60 morti, più di 2000 feriti e almeno 120 scomparsi”.

All’origine delle proteste ci sono: un progetto di riforma fiscale (che avrebbe colpito persone e imprese, poi ritirato). Povertà. Un sistema sanitario al collasso. Il contesto sociale è caratterizzato da instabilità e violazioni dei diritti umani.

“La demilitarizzazione prevista non è mai stata realizzata – continua l’ACAT – e la violenza conosce una notevole recrudescenza. Così, col pretesto di ‘contrastare la minaccia terroristica infiltrata’ nella contestazione, lo spiegamento dell’esercito ordinato da Ivan Duque fornisce ora assistenza militare costante alla polizia. Tutto questo nonostante l’opposizione delle autorità comunali delle grandi città”.

L’ACAT denuncia casi di violenza e minacce, fra cui un tentato rapimento. Inoltre, segnala ostacoli all’informazione e agli osservatori locali e internazionali. E conclude: “la repressione sistematica non rispetta le regole fondamentali che consentano di garantire il diritto alla protesta pacifica”.

ACAT ha, quindi, lanciato la campagna per l’invio di una Lettera appello. La lettera può essere inviata via posta oppure via mail. Essa è indirizzata direttamente il Presidente della Repubblica di Colombia. Per conoscenza, la lettera va inviata anche all’ambasciata colombiana in Italia. Qui le istruzioni per l’invio.