Tre anni di notizie e riflessioni sull’ospitalità eucaristica

Il bollettino di “Ospitalità Eucaristica” giunge ai suoi primi tre anni di attività. Nel numero di giugno, un riepilogo delle tappe raggiunte e un’intervista a Ulrike Scherf, vicepresidente della Chiesa evangelica in Assia e Nassau, su intercomunione ed ecumenismo

Foto Morgan Winston - unsplash

Roma, 28 giugno 2021 – Il numero di giugno del bollettino “Ospitalità Eucaristica” segna tre anni di approfondimenti e notizie su questo tema. La condivisione di Santa Cena protestante ed Eucarestia cattolica è un fatto. Avviene in alcune comunità che da diversi anni praticano la reciproca ospitalità. Avviene inoltre a livello teologico con dibattiti, pubblicazioni e riflessioni.

Nel numero di giugno del bollettino si ripercorrono diverse tappe di questo cammino. Dalla pubblicazione del libro “Ospitalità Eucaristica. In cammino verso l’unità dei cristiani” (Claudiana 2020), ai webinar, a traduzioni e articoli diffusi sull’argomento.

“Il nostro intento – si legge nell’introduzione di ‘Ospitalità Eucaristica’ – è stato quello di presentare, nel libro e nei dibattiti che ne sono seguiti, un ampio panorama di idee. Sia favorevoli, sia perplesse, sia decisamente contrarie all’intercomunione, verso la quale l’ospitalità eucaristica vuole essere un percorso. Convinti che in ciascuna posizione ci siano molte cose buone da cogliere, e sulle quali riflettere”.

Le tante posizioni emerse, continuano i curatori, possono riassumersi in alcune domande. “Ha senso attendere che l’intercomunione sia ratificata da un accordo istituzionale raggiunto fra le diverse chiese cristiane? Sia dal punto di vista istituzionale, sia rispetto al significato da attribuire alla Cena del Signore? Oppure ha senso considerare l’ospitalità eucaristica come un viatico per facilitare l’unità dei cristiani? E chi, nelle chiese cristiane, ha uno specifico ruolo istituzionale in ambito ecumenico, per definire le posizioni istituzionali, deve tenere conto solo degli input provenienti dalle varie commissioni nominate dalle istituzioni? O anche di quelli provenienti dai gruppi che spontaneamente si occupano di ecumenismo e di ospitalità eucaristica?”.

“Vi invitiamo a esprimere le vostre opinioni”, si legge ancora sul bollettino, che tornerà a settembre. E continuerà a rappresentare “uno spazio per dialogare liberamente”.

Intervista a Ulrike Scherf. Dal “segno ecumenico” alla possibilità di una “svolta epocale”

Nel numero di giugno, che può essere richiesto scrivendo a ospitalita.eucaristica@gmail.com, si trova anche l’intervista a Ulrike Scherf. Scherf è vicepresidente della Chiesa evangelica in Assia e Nassau. Nell’intervista, si parla della situazione in Germania tra cattolici e protestanti, sia a livello di vertici istituzionali che di base laicale. Di ecumenismo. Si racconta del “segno ecumenico” che è stato dato nei culti e nelle messe serali durante il Kirchentag. Segno tangibile di un cambiamento in atto. Infatti, la co-presidente protestante del Kirchentag Bettina Limperg ha ricevuto l’Eucaristia durante la Messa cattolica. E il co-presidente cattolico Thomas Sternberg ha partecipato alla Santa Cena durante il Culto luterano.

Riguardo alle esperienze tedesche di ospitalità eucaristica, ha detto Scherf: “Può diventare una svolta epocale se questa ‘partecipazione reciproca’ si svilupperà come qualcosa di completamente normale, quotidiano. Se questo riuscirà – il che mi renderebbe felice – dipenderà molto da come le comunità e le parrocchie plasmeranno la pratica eucaristica concreta sul posto”.

E ha aggiunto: “Il Kirchentag ha approfondito l’unione ecumenica, l’ha resa ancora una volta più evidente. La misura in cui un ulteriore riavvicinamento avrà successo dipenderà da come le due grandi chiese faranno ‘i loro compiti’. Nella Chiesa cattolica romana si tratterà di riforme nel senso della partecipazione sinodale, cioè soprattutto anche di persone non consacrate; della questione delle donne in tutti i servizi e ministeri ecclesiastici ecc. Ma anche la chiesa protestante ha dei ‘compiti’, in particolare riguardo alla pratica sacramentale […] Sviluppare domande e approfondire indagini reciproche sulla prassi usata, sarà un bene per entrambe le parti”.

Le parole chiave sono, per Scherf: “nutrimento” nel cammino ecumenico comune. Comprensione ecumenica. Comunione ecclesiale.