Roma (NEV/FDEI), 22 agosto 2021 – Oggi siamo qui, parliamo di donne e di lavoro, come non poter in questo momento drammatico per l’Afghanistan non soffermarci su quanto sta accadendo, su quello che donne, uomini e bambini stanno affrontando. Su quello che tutte le minoranze dovranno affrontare.
E’ una situazione terribile che lede il diritto alla vita e alla libertà.
Una situazione che ci riguarda tutte e tutti e di fronte alla quale abbiamo il dovere d’agire.
Il nostro pensiero va alle giovani donne afghane che sono nate e cresciute negli ultimi 20 anni e che improvvisamente vedranno venir meno i diritti e le libertà che hanno conosciuto.
Il nostro pensiero va a tutte le donne afghane le cui dignità e vita oggi è in pericolo.
Il nostro pensiero va alle intellettuali, alle giornaliste, alle studentesse femministe di Kabul e a tutte le donne che individualmente e attraverso associazioni stanno fornendo resistenza e con coraggio si stanno opponendo a questo ritorno all’oscurantismo, che con coraggio lottano per se stesse e per le proprie sorelle.
Sono diversi gli appelli a cui come FDEI abbiamo aderito e aderiremo.
Riteniamo fondamentale sostenere la resistenza delle donne, accogliamo il grido d’aiuto che ci viene dalle nostre sorelle afghane.
La rete d’aiuto che si sta costituendo va sostenuta e alimentata e noi ci siamo e ci saremo.
Ora è importante una azione tempestiva da parte della comunità internazionale per portare soccorso alle donne, per portare assistenza a tutto il popolo afghano e soprattutto alle bambine.
Ora è il momento della politica dell’accoglienza, della solidarietà, dell’umanità.
Apprezziamo e sosteniamo lo sforzo da parte della Fcei e della Tavola Valdese, affinché si possano attivare i corridoi umanitari e mettere così in salvo donne e bambini/e.
Incoraggiamo le istituzioni italiane, le europee ad agire, a prendere parte, e a mettere in campo qualsiasi altra iniziativa oltre ai corridori umanitari di contrasto alle privazioni della libertà e a salvaguardia d’ogni diritto, primo fra tutti quello alla vita.
Incoraggiamo la comunità politica italiana e l’internazionale ad intraprendere tutte le iniziative possibili affinché l’Afghanistan non sia costretto a privarsi delle sue energie migliori affinché lasciare il proprio paese non sia l’unica scelta possibile, affinché si possa scegliere di poter continuare a vivere con dignità nella propria terra.