“Nel continuo dibattito politico sull’immigrazione – dichiara il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia – sono di eccezionale importanza le parole del premier Mario Draghi che oggi, in Senato, ha affermato che “l’Europa dovrebbe impegnarsi di più, seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari”. E’ un appello autorevole e concreto, che si basa su oltre cinque anni di esperienza alle quali le chiese evangeliche italiane hanno dato un importante contributo finanziario, organizzativo e culturale, sia organizzando l’arrivo in Italia dei profughi che dando vita a pratiche di accoglienza e di integrazione che hanno coinvolto anche tanti italiani.
Da tempo la Federazione delle chiese evangeliche in Italia ha rivolto lo stesso appello del presidente del Consiglio Draghi anche alle chiese partner in Europa, perché premano sui loro governi affinché aprano o amplino corridoi umanitari che, nel pieno rispetto delle norme europee, garantiscono l’arrivo di flussi migratori programmati e sostenibili.
Fiduciosa che questa dichiarazione preluda alla rapida apertura di veri propri corridoi umanitari a beneficio dei profughi dell’Afghanistan, la Federazione delle chiese evangeliche conferma il proprio impegno a collaborare a nuovi progetti di accoglienza e integrazione, in quello spirito costruttivo di collaborazione con le istituzioni e il governo, che in questi anni ha dato risultati concreti e generalmente apprezzati”.
Migranti, FCEI: “Bene appello Draghi per corridoi umanitari UE. Chiese evangeliche pronte a fare loro parte”
Per Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, le parole pronunciate oggi dal presidente del Consiglio sono "un appello autorevole e concreto, che si basa su oltre cinque anni di esperienza alle quali le chiese evangeliche italiane hanno dato un importante contributo finanziario, organizzativo e culturale, sia organizzando l'arrivo in Italia dei profughi che dando vita a pratiche di accoglienza e di integrazione".