Roma (NEV), 22 ottobre 2021 – Nel 2020, gli stranieri in condizioni di povertà assoluta sono arrivati a 1,5 milioni, il 29,3% dei 5 milioni complessivi che risiedono in Italia (un’incidenza circa quattro volte superiore al 7,5% rilevato tra gli italiani) e il 26,8% dei 5,6 milioni di poveri assoluti nel Paese. E’ uno dei dati riportati dal Dossier Statistico Immigrazione 2021, realizzato da Idos in collaborazione con Confronti e l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” e grazie al sostegno dell’Otto per mille valdese.
Nonostante tutto ciò, i nuclei familiari stranieri che, a marzo 2021, hanno avuto accesso al reddito di cittadinanza sono circa 150.000, il 14% degli oltre 1,1 milioni di nuclei familiari percettori, ben al di sotto della loro percentuale sul totale delle persone in povertà assoluta.
Nel frattempo, per quanto concerne l’occupazione, rispetto ai lavoratori italiani, gli immigrati sono più sovraistruiti, cioè svolgono mansioni di livello più basso rispetto ai titoli di formazione posseduti (lo è il 33,9% a fronte del 24,3% tra gli italiani), più sottoccupati, cioè impiegati per meno ore di quante sarebbero disposti a lavorare (nel 13,7% dei casi rispetto all’8,7% degli italiani) e hanno retribuzioni medie mensili inferiori di un quarto (1.083 euro contro 1.418 degli italiani).
In un contesto in cui più dei nativi hanno perduto il lavoro (-159.000) e spesso hanno cessato di cercarlo (il loro tasso di inattività è aumentato del 16,2% e ha quasi raggiunto quello degli italiani), gli immigrati continuano ad assicurare all’erario pubblico importanti entrate finanziarie in tasse, contributi e costose imposte sulle pratiche burocratiche legate ai permessi di soggiorno e alle acquisizioni di cittadinanza: 29,25 miliardi di euro, ancora una volta più di quanto lo Stato spende per loro in servizi e prestazioni. Inoltre con i loro risparmi sostengono le famiglie rimaste all’estero con un flusso di rimesse, pari a 6,7 miliardi di euro nel 2020, aumentato nonostante la crisi (era di 6 miliardi nel 2019). Inoltre, gli stranieri più spesso degli italiani tentano la via del lavoro in proprio, aprendo un’attività autonoma: +2,5% nel 2020, in linea con una crescita ininterrotta almeno dal 2011.
Infine, nell’anno in cui l’Italia ha registrato il numero più basso di nati dall’Unità d’Italia (404.000) e un numero di morti paragonabile a quello del Dopoguerra (746.000), sebbene anche gli stranieri abbiano conosciuto un calo di nascite (-5,6%) e un aumento di decessi (+25,5%), hanno comunque contribuito per il 14,7% alle nuove nascite del Paese, attutendone in parte il cronico declino demografico.
La presentazione nazionale del Dossier Statistico Immigrazione 2021 si terrà giovedì 28 ottobre alle 10.30, presso il Nuovo Teatro Orione (via Tortona 7, Metro Re di Roma) e in diretta streaming sul sito e sul canale Youtube di Idos.
Interverranno al dibattito moderato da Claudio Paravati, direttore di Confronti, il giornalista Nello Scavo, inviato di Avvenire; Cecilia Strada, responsabile comunicazione della ong ResQ People Saving People; suor Gabriella Bottani, responsabile di Talitha Kum, Rete internazionale contro la tratta di persone; Ada Ugo Abara, fondatrice dell’associazione Arising Africans; Paolo De Nardis, presidente del “S. Pio V”; Alessandra Trotta, moderatora della Tavola Valdese.