Roma (NEV), 10 novembre 2021 – “Ieri sera a Lampedusa sono arrivate 127 persone dalla Libia. Tra loro anche minori non accompagnati, donne e uomini, bambini e bambine. Pioveva e il mare era agitato, e insieme ad altre 255 persone approdate nel corso della giornata hanno dovuto affrontare un viaggio pericolosissimo e spossante per raggiungere l’isola”. Lo raccontano Marta Barabino, operatrice di Mediterranean Hope sull’isola, e le due volontarie attualmente in forza al programma migranti e rifugiati della FCEI a Lampedusa, Francesca Saccomandi e Alice Ravetta, presenti al molo Favaloro al momento del sbarchi.
Proprio al molo, “una volta scesi a terra, l’attesa dei pulmini che svolgono i trasferimenti all’hotspot, sempre pochi e carichi di persone, è stata lunga, per molti migranti anche due ore. Le persone erano completamente fradicie e scalze, i bambini piangevano”. L’hotspot dell’isola, intanto, è come spesso accade sovraffollato “a causa dell’impossibilità di trasferire le persone migranti sulle navi quarantena o sulla terraferma, per il maltempo che ha impedito alle navi di attraccare”.
Ma “questa – continuano le operatrici e volontarie di Mediterranean Hope da Lampedusa – non è una situazione di emergenza. È una giornata di pioggia, in autunno, su un’isola. Le navi quarantena a causa del mare agitato, sempre più frequente in questa stagione, non possono attraccare al molo dell’isola e ciò significa che le persone migranti non possono essere trasferite e vengono portate nell’hotspot di Lampedusa, una struttura inadeguata e carente, pensata per ospitare un massimo di 250 persone per brevi periodi di tempo.
Questa non è una situazione di emergenza. È la normalizzazione di ciò che non è umano, non è accettabile, non è dignitoso. Chiediamo che le persone migranti che arrivano sull’isola siano trasferite nel più breve tempo possibile sulla terraferma, anche utilizzando mezzi aerei. Chiediamo che durante il periodo in cui le persone migranti sono costrette a rimanere a Lampedusa venga assicurato loro un luogo degno”, ovvero il rispetto dei diritti e un’accoglienza degna di questo nome.
Ieri sera a #Lampedusa sono arrivate 127 persone dalla Libia. Tra loro anche minori non accompagnati. Pioveva, il mare era mosso, altre 255 persone erano arrivate nella mattinata, in condizioni simili. Chiediamo per loro un’#accoglienza degna. pic.twitter.com/Xwd0P5djAP
— Mediterranean Hope (@Medhope_FCEI) November 10, 2021