Roma (NEV), 18 gennaio 2022 – Tre giorni dopo l’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apa e dallo tsnunami che ne è seguito, le isole Tonga sono quasi completamente isolate dal resto del mondo, senza aiuti dagli altri Paesi.
Il segretario generale ad interim del Consiglio Ecumenico delle Chiese, pastore Ioan Sauca ha ribadito “le preghiere e le condoglianze alla popolazione di Tonga, e le chiese e i soccorritori che le hanno aiutate e stanno aiutando, dopo l’eruzione vulcanica che ha inondato di cenere le isole del Pacifico, tagliato l’elettricità e interrotto le comunicazioni”.
Secondo la Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa, potrebbero essere state colpite fino a 80.000 persone, coinvolte dai danni causati dal vulcano. Ed è di almeno due morti il bilancio dell’eruzione del vulcano sottomarino e del successivo tsunami.
“Nel caos e nell’incertezza di queste ore, preghiamo e siamo solidali con le persone che sopravvivono in mezzo a un terribile disastro”, ha detto Sauca. “Preghiamo per la misericordia di Dio sulle vittime e sui soccorritori. Preghiamo affinché Dio possa guidare le chiese nel rispondere ai bisogni della gente, poiché questi bisogni probabilmente cambieranno nei prossimi giorni e settimane”.
La Chiesa presbiteriana di Aotearoa, in Nuova Zelanda, ha scritto in un post fb che “sta lavorando in collaborazione con Christian World Service e le chiese partner in Nuova Zelanda per offrire una risposta congiunta alla crisi a Tonga. Siamo profondamente preoccupati per la popolazione di Tonga e delle aree circostanti. Le nostre sincere preghiere vanno alle persone colpite e a coloro che sono preoccupati per la famiglia e gli amici. Preghiamo per avere forza e coraggio nei giorni e nelle settimane a venire.
Come chiese e organizzazioni stiamo esaminando come possiamo aiutare e fornire supporto pratico. Stiamo lavorando per assistere i tongani con acqua, cibo e tutto ciò che è necessario in tutta Tonga”.
Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, gli aerei di aiuti dalla Nuova Zelanda a Tonga non possono atterrare per la cenere che ha ricoperto la pista del principale aeroporto dopo l’eruzione del vulcano che ha provocato uno tsunami e tagliato i collegamenti. Quanto alle navi militari con i rifornimenti ci vorranno almeno tre giorni prima che riescano a raggiungere l’arcipelago.