Roma (NEV), 25 gennaio 2022 – Il Segretario generale ad interim del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Padre Ioan Sauca, ha lanciato un appello urgente per la pace per il popolo ucraino a nome delle Chiese membro in tutto il mondo. “Mentre seguiamo la folle escalation verso la guerra, imploriamo una logica diversa da quella basata sulla competizione geopolitica – scrive Sauca –. Ogni conflitto armato infliggerebbe inevitabilmente ai bambini, alle donne e agli uomini dell’Ucraina morte e sofferenza. Preghiamo per un cambiamento dei cuori e delle menti. Per una riduzione dell’escalation e per il dialogo che superi le minacce”.
Il popolo di Dio e i membri della comunione ecumenica si trovano da entrambe le parti nell’attuale confronto in Ucraina, ha aggiunto Sauca. “Ma il nostro Dio è un Dio di pace, non di guerra e spargimento di sangue. Nonostante la via della pace possa risultare nascosta agli occhi di coloro che guidano la marcia verso la guerra, preghiamo che si aprano e che la pace possa ancora prevalere”. Preoccupazione per la situazione in Ucraina è stata espressa da più parti.
L’Osservatorio sulle spese militari italiane (Mil€x), intanto, ricorda il coinvolgimento delle forze armate italiane. Esse sono “in prima fila nel confronto con la Russia”, con missioni in corso per 78 milioni di euro. “Nell’infausta eventualità di un conflitto armato in Ucraina – scrive l’Osservatorio – l’Italia si ritroverebbe in prima linea con le sue forze armate (terrestri, ma soprattutto aeree e navali). Queste partecipano a missioni NATO a presidio dei confini orientali dell’alleanza atlantica”. Non si tratta di nuove decisioni per Missioni militari, ma di dispiegamenti già previsti in passato e finanziati nel corso dell’anno 2021.
Leggi la dichiarazione per la pace in Ucraina sul sito del CEC.