Roma (NEV), 7 aprile 2022 – “Avete mai provato quella gioia mista a stupore nell’avere tra le mani un vecchio spartito acquistato ad un mercatino dell’usato, sgualcito, ingiallito e con un nome a voi sconosciuto? Ecco, è questo il sentimento con il quale bisogna iniziare la lettura di questo libro: lo stupore”. È con queste parole che la pianista, compositrice e concertista Maria Teresa Pizzulli invita alla lettura del suo libro “Compositrici tra vita, arte e spiritualità – musica sacra ritrovata” (ed. Magister).
Si tratta di un approfondimento alla scoperta di compositrici protestanti, evangeliche, ma anche ebree e mormone. “Figure di donne come la instancabile figlia di un pastore luterano fondatrice del Conservatorio di Musica di Cincinnati. La prima musicista afroamericana a essere conosciuta negli Stati Uniti come compositrice di musica classica. L’angelo dei bassifondi londinesi che oltre a comporre inni durante la prima guerra mondiale, allestiva mense con ‘ciambelle per ragazzini’” si legge nella scheda di presentazione del libro. L’autrice Pizzulli si ispira, fra l’altro, all’opera di Eva Munson Smith. Autrice presbiteriana di “Woman in Sacred Song”, Smith scoprì che molte delle migliori produzioni musicali di musica religiosa erano opera di donne e ne organizzò una raccolta.
Il libro di Pizzulli, con prefazione di Antonella Visintin, contiene un capitolo sulle compositrici nella storia e atri due sulle protagoniste della musica protestante e sulle compositrici mormone ed ebree. Fra l’altro, si parla di musica religiosa in ambito cattolico e nei monasteri, di musica contemporanea in ambito luterano, riformato e anglicano. Inoltre, di compositrici gospel, delle Chiese libere, avventiste, pentecostali, battiste, valdesi ed evangeliche.