Roma (NEV), 13 aprile 2022 – 37 persone, per lo più donne, bambine e bambini, sono in queste ore in viaggio dalla Polonia verso l’Italia, su iniziativa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).
“Dopo due missioni per valutare come portare il nostro sostegno – spiega Marta Bernardini, coordinatrice del programma migranti e rifugiati della FCEI, Mediterranean Hope – , insieme alle chiese protestanti attive in Polonia, abbiamo offerto questa possibilità ad alcuni nuclei famigliari. Persone che saranno accolte da “comunità accoglienti”, cioè secondo il modello della “community sponsorship” che stiamo promuovendo da tempo: un’accoglienza dal basso, partecipativa, in cui sia la società civile a farsi carico di dare il benvenuto a chi scappa dalla guerra in Ucraina. Un modello che speriamo di replicare anche per i migranti che fuggono da altri conflitti e situazioni di pericolo. Sempre nella speranza che si lavori per la pace, che la violenza e l’odio della guerra finiscano, in Ucraina e in ogni altro luogo”.
Le persone in viaggio con la FCEI arriveranno domani in Italia e saranno accolte da tre chiese battiste, da alcune famiglie protestanti e da singoli volontari in diverse città e paesi: Milano, in provincia di La Spezia e Torino, vicino a Frosinone e a Civitavecchia. Una volta arrivate potranno richiedere la protezione temporanea, come previsto in Italia per la popolazione ucraina.
“Continueremo a dare il nostro supporto alle chiese e alle comunità che in Polonia assistono chi è fuggito dalla guerra ma vuole rientrare al più presto nel suo Paese – prosegue Bernardini – . Per noi è importante ascoltare da chi si occupa ogni giorno di accoglienza a pochi chilometri dal confine ucraino quali sono le reali necessità, bisogni che probabilmente cambieranno nelle prossime settimane. Infine, per la prossima estate, stiamo cercando di organizzare dei periodi di vacanza per gruppi di bambini ucraini ospitati in Polonia. L’impegno per la popolazione ucraina, nel nostro piccolo, continua”.
Daniele Garrone, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, dichiara: “Cerchiamo, con il sostegno e la spinta di chi fin dai primi momenti della guerra ci ha inviato risorse e ha offerto la sua disponibilità ad accogliere, di fare la nostra parte per chi viene privato di ciò che noi abbiamo”.