Roma (NEV), 29 aprile 2022 – Dal greco antico sýnodos, composto da syn, cioè insieme, in tedesco miteinander e odos, il cammino, il sentiero. E nel mezzo di questo cammino insieme, quello dei sinodali, abbiamo incontrato Wolfgang Prader, presidente del Sinodo della Chiesa luterana in Italia, attualmente in corso a Roma, che proprio ieri, dopo il culto di apertura, ha citato l’etimologia di questo termine, rivolgendosi all’assemblea riunita presso Villa Aurelia.
Qual è oggi il cammino da percorrere insieme?
“Significa trovare soluzioni e risposte sui temi che attualmente ci premono di più: l’ambiente, la Diaconia, i giovani. Ed è insieme che su queste istanze – ce ne sono tantissime – che dobbiamo interrogarci e cercare risposte, come luterani, tutti insieme ma anche come protestanti, sempre insieme”.
Come stanno andando i lavori del Sinodo?
“Molto bene, siamo davvero contenti e soddisfatti. Tutti gli ospiti e i relatori che ci sono venuti a trovare hanno sottolineato come sia bello e importante ritrovarsi finalmente in presenza. E il tema scelto quest’anno “Libertà e responsabilità” è stato molto condiviso”.
Qual è la sfida più importante per la chiesa luterana in Italia?
“Come tante chiese, abbiamo risentito durante la pandemia del calo della presenza, della partecipazione fisica e in presenza, delle persone in chiesa. E ci mancano anche i giovani: dobbiamo riuscire a riportarli in chiesa, a riportare le famiglie, le persone a frequentare le chiese”.
Ieri nel suo intervento ha detto molto chiaramente che “l’Europa ha bisogno di pace”. Qual è il messaggio di questo Sinodo rispetto alle guerra in Ucraina?
“Dal profondo del cuore credo che ci serve la pace, dappertutto. La pace non si raggiunge aumentando le armi o fornendo armi ancora più forti. La pace non si fa con le armi, si fa con l’amore.”
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