Roma (NEV), 30 maggio 2022 – La Giuria ecumenica di Cannes ha deciso di premiare il film coreano “Broker” (in francese “Les bonnes étoiles”) del regista giapponese Hirokazu Kore’eda.
Kore Eda Hirokazu recevant le prix œcuménique @Festival_Cannes pic.twitter.com/MCJDLwEHqw
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“Il film – si legge nella motivazione del premio – mostra in modo intimo come la famiglia possa essere famiglia senza legami di sangue. Vite e anime sono protette da un ambiente sicuro, creato da tre adulti e da un bambino orfano, nonostante i diversi background tormentati. I personaggi principali affrontano tutti il senso di colpa in modo vulnerabile. In una toccante conversazione tra due adulti, uno abbandonato dai genitori, l’altro che ha abbandonato suo figlio, viene proiettato un modo innovativo di dare il “perdono per procura”.
L’anno scorso aveva fatto parte della Giuria ecumenica anche il pastore metodista Peter Ciaccio.
In questa edizione era composta da Waltraud Verlaguet, presidente (Francia), Dietmar Adler (Germania), Praxedis Bouwman (Olanda), Mariola Marczak (Polonia), Irina-Margaret Nistor (Romania), Monique Béguin (Francia).
Per quanto riguarda invece gli altri premi della rassegna, che si è chiusa lo scorso sabato sera, “Le otto montagne” di Charlotte Vandermeersch e Felix van Groeningen, una produzione italiana, ha vinto il Premio della giuria al Festival, ex aequo con “Eo” del maestro polacco Jerzy Skolimowski. La Palma d’oro, invece, è andata a “Triangle of sadness” di Ruben Ostlund, che l’aveva già conquistata nel 2017 con “The Square”. Migliori attori Song Kang-Ho, già protagonista di “Parasite”, sempre per il film del regista giapponese premiato anche dalla giuria ecumenica, e Zar Amir Ebrahimi. Il Premio per la regia è stato vinto da Park Chan-Wook, che aveva vinto il Premio della giuria nel 2004 con “Old Boy”, per “Decision to leave”.
Dal 1974 la giuria ecumenica, istituita dall’organizzazione protestante INTERFILM e da quella cattolica SIGNIS, premia pellicole della selezione ufficiale del Festival di Cannes che abbiano tematiche vicine alla dimensione spirituale e alla condizione degli oppressi, con particolare attenzione per questioni quali la giustizia, la dignità umana, la salvaguardia del Creato, la pace, la solidarietà e la riconciliazione. Nella scelta del vincitore al centro non è solo l’attenzione al messaggio evangelico, alla qualità artistica o a valori universali, ma anche la preoccupazione di evidenziare pellicole che aiutino a meglio interpretare i segni del nostro tempo, condividerne le sfide e le speranze.
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