“Il bilancio complessivo di quest’esperienza è molto positivo – afferma Paolo Naso, che è anche coordinatore del Consiglio per le relazioni con l’Islam – perché evidenzia il dinamismo delle comunità religiose che operano in Italia, in un contesto in cui si rende sempre più urgente e necessario garantire l’adeguato riconoscimento giuridico a soggetti religiosi e a confessioni religiose che sono sempre più rilevanti sul piano culturale e sociale. La recente nomina della Commissione per le intese e la libertà religiosa presso la presidenza del Consiglio – prosegue Naso –, dopo quattro anni di vacanza, è un ulteriore segnale positivo; l’auspicio è che finalmente si apra una nuova stagione per i diritti in materia di libertà religiosa e di riconoscimento del pluralismo confessionale sempre più evidente anche in Italia”.
A chiudere i lavori sarà il Sottosegretario agli interni, Ivan Scalfarotto.
Il corso
Il corso, finanziato con fondi europei per l’integrazione, si è articolato in 8 sessioni svoltesi presso l’Università La Sapienza di Roma e l’Università statale di Milano.
Tra i temi affrontati, la legislazione in materia di libertà religiosa, la riorganizzazione del cosiddetto terzo settore, la dimensione civica del dialogo interreligioso, il diritto di famiglia con specifico riferimento alle questioni di genere.
Il corso di formazione si inserisce in un progetto più ampio promosso dal Consiglio per le relazioni con l’Islam italiano istituito presso il Ministero dell’Interno.
In particolare, conclude Naso, “sono stati organizzati incontri con oltre un centinaio di giovani musulmani che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con il Ministro dell’Interno e con alti funzionari del dicastero. Lunedì prossimo, presso l’Università Insubria a Como, saranno infine presentati nuovi documenti in materia di pluralismo religioso, frutto di un confronto diretto tra alcuni esperti e i rappresentanti di varie comunità di Fede”.